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cronaca

Come cambierà il mercato del lavoro nel prossimo decennio? I 20 mestieri che rischiano di più

Il Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti prevede che dal 2020 al 2030 verranno creati 11,9 milioni di nuovi posti di lavoro, con un tasso di crescita complessivo del 7,7%. Tuttavia, alcuni posti di lavoro hanno un tasso di crescita che supera di gran lunga questo livello. In questa infografica di Visual Capitalist, vengono utilizzati i dati BLS per mostrare i mestieri in più rapida crescita e in più rapida diminuzione e i rispettivi compensi.

Se ci concentriamo sui lavori che crescono di meno otto dei primi 20 posti di lavoro in declino sono in ufficio e nel settore amministrativo. L’indagine, va sottolineato, è realizzata con dati relativi al mercato Usa. Negli Stati Uniti la categoria degli “impiegati” rappresenta il 13% dell’occupazione negli Stati Uniti. Anche i posti di lavoro coinvolti nella produzione di beni e servizi, così come i lavori di vendita, stanno registrando un calo. Nell’elenco troviamo anche parcheggiatori, dattilografi e personale dei call center. Ma anche venditori porta a porta, ambulanti e centralisti. Nella top ten troviamo anche gli addetti ai reattori nucleari e chi ripara gli orologi.  Gli operatori di reattori nucleari, che guadagnano uno stipendio di oltre  100.000 dollari, vedranno diminuire l’occupazione a un ritmo vertiginoso del -33%. Dagli anni ’90 non sono state aperte nuove centrali nucleari e l’energia nucleare deve affrontare la forte concorrenza delle fonti di energia rinnovabile.

Va da sè che queste indicazioni vadano prese con le molle. Il fattore comune di questi mestieri è l’automazione, nel senso che sono in gran parte lavori che possono essere automatizzati attraverso software di machine learning e intelligenza artificiale. Pensiamo agli algoritmi in grado di scrivere e tradurre in tempo reale come  nel caso dei dattilografi. Ma anche ai grandi driver di crescita dell’ambiente e del digitale che stanno trasformando il mondo del lavoro. Pensare al mestiere del futuro resta una operazione complessa. Mai come in questi anni. Un aneddoto arriva da uno studio decennale di Stanford. In testa alla classifica dei mestieri meno automatizzabili  non c’era il data scientist o l’esperto di transizione ecologica ma il giardiniere. Per coltivare fiori serve un mix di competenze che ad oggi nessuna forma di intelligenza artificiale può simulare.