Per la prima volta da oltre un mese, era il 18 agosto quando vennero superati tutti i parametri anche se l’effettivo passaggio in zona gialla avvenne solo il 30, la Sicilia torna ad avere numeri da zona bianca. Non per l’occupazione dei posti in area non critica, ferma ieri al 15,41% (la soglia è il 15%), né per i casi ogni 100mila abitanti. Nell’ultima settimana sono stati 79,53, mentre il limite è 50.
La ragione per cui la Sicilia è tornata zona bianca, o almeno è tornata ad avere parametri che consentano questo passaggio, riguarda il fatto che la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti positivi al Sars-CoV-2 è scesa sotto il 10%. Ovvero oltre quella soglia che, insieme alle due citate in precedenza, determina il passaggio in zona gialla.
Ieri si è infatti attestata al 9,27%. Bene precisare che difficilmente il governo oggi certificherà il passaggio, visto che il venerdì, giorno in cui si verificano i parametri, si tiene conto dei valori di occupazione delle terapie intensive del martedì precedente. E appunto tre giorni fa il tasso di occupazione negli ospedali siciliani superava il 10%. Potrebbe insomma volerci un’altra settimana, sperando che la situazione non peggiori, perché la Sicilia torni bianca anche per l’esecutivo. La buona notizia la mostra però questo grafico, che rappresenta il numero di pazienti Covid ricoverati nelle terapie intensive dell’isola:
Allargando lo sguardo, al momento nessuna regione supera la soglia di occupazione delle terapie intensive che può far scattare la zona gialla. Le Marche, con 9,91, sono quelle che si avvicinano di più. La Calabria, insieme alla Sicilia, è l’unica vedere un’occupazione dei posti letto in area non critica superiore al 15% (17,43%). Mentre sono 12 quelle che almeno in una delle ultime tre settimane hanno visto un’incidenza dei contagi superiore a 50 ogni 100mila abitanti.