Pieno di statuette agli Emmy Awards per ‘The Crown‘: Olivia Colman e Josh O’Connor miglior interpreti di una serie drammatica; Tobias Menzies e Gillian Anderson miglior non protagonisti; Jessica Hobbs miglior regia; Peter Morgan miglior sceneggiatura. Il premio per la miglior miniserie è andato a La regina degli scacchi. Riconoscimenti per per Mandalorian di Disney+
Gli Emmy sono gli oscar delle serie tv si chiamano Primetime Emmy. Quest’anno sono stati affiancati da premi più tecnici chiamati Creative Arts Emmy. Sono riconoscimenti relativi all’aspetto tecnico (direttori, truccatori, costumisti, fotografia, responsabili effetti visivi, etc…) e ad altre varie categorie (doppiaggio, guest star, etc…) e sono stati annunciati la scorsa settimana. Qui sotto le grafiche di Statista riassumono chi ha vinto di più quest’anno.
Netflix è stato il grande mattatore degli Emmy un totale di 44 trofei (sommando le due categorie) di cui dieci nella cerimonia dei premi Primetime. Hanno seguito Hbo/Hbo Max con 19 statuette e Disney+ con 14. Bene anche per Apple tv, un servizio in streaming nato solo due anni fa, che ha portato a casa 11 Emmy di cui quattro ieri per “Ted Lasso”. Quindi complessivamente Netflix chiude con più del doppio di premi rispetto a Hbo e Disney.
L’improbabile serie buonista sul coach di football americano paracadutato ad allenare una squadra di calcio inglese è il nuovo “Schitt’s Creek” che nel 2020 fece l’en plein: ha vinto per la miglior serie comica, il miglior attore in una serie comica (Jason Sudeikis) e le interpretazioni di Hannah Goldstein e Brett Goldstein che ha ringraziato in perfetto stile Roy Kent (il suo personaggio) con una litania di espressioni coperte dai “bleep” della censura.
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