Sono quasi 159mila gli ettari di bosco andati a fuoco in Italia dall’ inizio dell’anno con il caldo e la siccità che hanno favorito l’azione dei piromani bruciando oltre 1/4 delle nuove foreste. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Forest Fire Information System (Effis). Sul sito dell’Effis sono visibili in tempo reale le aree bruciate, i fuochi attivi, le tendenze stagionali.
Si è conclusa il 30 settembre la campagna antincendi boschivi 2021 che ha visto impegnato il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco su tutto il territorio. Ecco tre numeri scelti da Info Data per descrivere quello che è successo ai nostri boschi.
79.796
Gli interventi nell’estate 2021. Dal 15 giugno sono stati effettuati 79.796 interventi. Un bilancio in aumento quello registrato nell’anno in corso con 24.842 interventi in più rispetto all’anno precedente e 3.461 in più rispetto a quelli effettuati nel 2017, stagione che aveva fatto registrare un alto numero di incendi.
16.770
Il Sud in fiamme. I dati riferiti alle singole regioni evidenziano come quelle del Sud siano state le più colpite: la Sicilia ha registrato 16.770 richieste di intervento, la Puglia 14.045 e la Calabria 9.257.
Nel corso delle operazioni di supporto aereo alle squadre e ai velivoli antincendio la flotta aerea dei Vigili del fuoco ha effettuato 6.261 ore di volo; di cui 5.193 per Canadair e 1.068 per elicotteri Erickson S64 e elicotteri AB412.
2.066
Gli incendi nei parchi nazionali. Nelle aree protette, gli incendi nei siti EUAP (Elenco ufficiale aree protette) sono stati 2.066: 756 nei parchi nazionali e 1.310 nei parchi regionali.
Secondo l’ultimo rapporto sullo stato dei boschi in Italia, del 2005 e del 2015 la superficie boschiva nazionale è aumentata di circa 587.000 ettari superando gli 11 milioni di ettari. Come si legge nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio (INFC) realizzato dai Carabinieri Forestali con il supporto di CREA i boschi in Italia occupano il 36,7% del territorio nazionale. La consistenza dei boschi italiani, espressa come metri cubi di biomassa è aumentata del 18,4%, i valori a ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi; lo stock di carbonio, nella biomassa epigea e nel legno morto, è passato da 490 milioni di tonnellate rispetto alla rilevazione precedente a 569 milioni di tonnellate di carbonio organico, equivalente a un valore della CO2 che passa da 1.798 milioni di tonnellate a 2.088 milioni di tonnellate, con un incremento di 290 milioni di tonnellate di CO2 stoccata e, quindi, sottratta all’atmosfera. L’anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell’innalzamento globale delle temperature.