Il decreto Capienze approvato il 7 ottobre 2021 dal Consiglio dei ministri introduce alcune disposizioni urgenti in materia di privacy e protezione dei dati personali. Il Decreto afferma che il trattamento di dati personali da parte di un’amministrazione pubblica (o società a controllo pubblico) è sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse. Secondo alcuni esperti di diritto questa misura di fatto rafforza il potere della Pa riducendo quello del Garante del privacy. potere Inoltre, sarebbe in conflitto con quanto scritto nella Gdpr la normativa europea secondo la quale l’interesse pubblico deve essere però definito da una norma di legge. I sostenitori di questa misura invece la giustificano in nome del soluzionismo tecnologico: se vogliamo davvero che la Pa digitalizzata sia in grado di generare nuovi servizi per i cittadini occorre che il dato sia interoperabile e sopratutto facilmente consultabile senza troppi limiti. Con Carlo Blengino, avvocato e fellow del Nexa Center for Internet & Society del Politecnico di Torino abbiamo ragionato di trasparenza asimmetrica della Pa rispetto al cittadino, di Garante della privacy e di democrazia. Nel corso della puntata di ThinkTallyTalk abbiamo anche parlato di come l’efficienza che si ottiene dall’accesso ai nostri dati personali debba essere regolata dal diritto alla trasparenza. Buona visione.
