Primo annuncio alla conferenza sul clima COP26 di Glasgow: i grandi del mondo hanno promesso che fermeranno la deforestazione nei loro paesi entro il 2030 con un investimento di 19,2 miliardi di dollari di fondi pubblici e privati. Ecco alcuni grafici realizzati da Filippo Mastroianni per raccontare l’impatto globale della deforestazione.
Perdiamo un pezzo di Amazzonia ogni anno. Il dato consolidato dal Satellite Legal Amazon Deforestation Monitoring Project (PRODES) del National Institute for Space Research (INPE), mostra numeri inquietanti. Le registrazioni indicano un tasso annuale pari a 7.536 km² di taglio superficiale da agosto 2017 a luglio 2018.
Un valore che significa, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, una riduzione del 73% rispetto al 2004, quando il governo federale ha lanciato il piano di prevenzione e controllo della deforestazione. Quell’anno la deforestazione fece segnare 27.423 km². Tanto per capirci una dimensione superiore alla superficie della regione Lombardia. Eppure i pessimisti non sbagliano.
Restringendo l’analisi a un periodo temporale più recente l’inversione di tendenza è netta. In primis il dato del 2018 significa un incremento dell’8,5% rispetto al 2017 (6.947 km²). Più in generale le pressioni delle compagnie agricole e l’amministrazione permissiva del presidente Jair Bolsonaro stanno rapidamente minando gli equilibri dell’area e rendendo vani i progressi compiuti dopo il 2004.
Dal 1988, il progetto PRODES in Brasile utilizza le immagini satellitari per tracciare la deforestazione nel bacino amazzonico del Paese. PRODES è gestito dal National Institute of Space Research (INPE) in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente (MMA) e l’Istituto brasiliano per l’ambiente e le risorse naturali rinnovabili (IBAMA). Dal 2002, tutti i dati di PRODES sono disponibili liberamente online. Grazie a questi dati abbiamo ricostruito la mappa della deforestazione, dal 2009 al 2018. Una rappresentazione che racconta visivamente i pericoli che la foresta sta correndo.
PRODES considera come deforestazione la completa rimozione della copertura forestale primaria, indipendentemente dal futuro utilizzo di queste aree. Il tasso di deforestazione sta evidentemente attraversando una nuova fase di crescita già da diversi anni, considerando che 2016, 2017 e 2018 registrano ampie aree deforestate, superiori per superficie al triennio precedente.
Le foreste continuano ad essere cancellate a un ritmo allarmante, trainate principalmente dall’espansione agricola e dalla domanda di carne bovina, olio di palma e soia. Nel corso del 2019 sono stati gli incendi ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e della comunità internazionale, mossa parallelamente dalla crescente preoccupazione riguardo il riscaldamento globale.
La mappa degli incendi nel 2019 si basa sui dati del sistema di informazioni antincendio per gestione delle risorse (FIRMS). Mostra i rilevamenti di incendi attivi in Brasile osservati da Terra e Aqua MODIS, insieme alle immagini notturne acquisite da VIIRS.
Gli scienziati che utilizzano i satelliti della NASA per tracciare l’attività degli incendi hanno confermato un aumento del numero e dell’intensità degli incendi nell’Amazzonia brasiliana nell’anno 2019. Secondo l’INPE al 20 agosto 2019 si erano già susseguiti 74 155 incendi nell’area della foresta amazzonica. Il peggiore da questo punto di vista dal 2010. L’agosto 2019 si distingue perché ha portato un notevole aumento dei grandi incendi, intensi e persistenti che bruciano lungo le strade principali dell’Amazzonia centrale brasiliana.
I dati provenienti dallo spettroradiometro a risoluzione moderata (MODIS) sui satelliti Terra e Aqua confermano l’eccezionalità del 2019.
Come evidenziato dal grafico, i rilevamenti di incendi attivi effettuati da MODIS nel 2019 sono più alti in tutta l’Amazzonia brasiliana rispetto a qualsiasi altro anno dal 2010. Un dato che viene confermato dalle informazione raccolte dallo strumento VIIRS.
Nei prossimi mesi, il programma di monitoraggio PRODES dovrebbe fornire i dati definitivi sulla deforestazione in Brasile per il 2019. PRODES rimane la fonte più affidabile sull’argomento e benchmark ufficiale per misurare quanta Amazzonia stiamo perdendo.