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Temperatura, umidità e precipitazioni: i numeri dell’ultimo rapporto Ispra

Come è cambiato il clima in Italia negli ultimi decenni?  Il 2020 in Italia è stato un anno prevalentemente caldo, con condizioni di siccità estese a tutto il territorio nazionale nei primi mesi dell’anno. Eventi meteorologici di grande intensità hanno interessato diverse aree del territorio nazionale. Questa in estrema sintesi l’incipit del report Gli indicatori del clima in Italia”, realizzato da Ispra e giunto nel 2021 alla XVI edizione.   Il report, che descrive l’andamento del clima nel 2020 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. Le statistiche e gli indici climatici dell’anno 2020 sono derivati complessivamente dalle osservazioni di circa 1200 stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale Come Info Data ecco cinque numeri che vogliono sintetizzare come è andato il 2020. 

+1.54°C

Temperature: il 2020 è stato il quinto anno più caldo dal 1961. A livello globale il 2020 è stato l’anno più caldo della serie storica, con un’anomalia di +1.44 °C rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990, in Italia è stato il quinto anno più caldo dal 1961, registrando un’anomalia media di +1.54°C. La stagione relativamente più calda è stata l’inverno, che con un’anomalia media di +2.36°C si colloca al secondo posto della serie storica.  Tra gli altri indici, si conferma che le notti e i giorni freddi mostrano una chiara tendenza a diminuire mentre i giorni e le notti calde mostrano una chiara tendenza ad aumentare. 

+0.95°C

Temperatura dei mari. Per quanto riguarda la temperatura superficiale dei mari italiani il 2020, con un’anomalia media di +0.95°C, si colloca al quarto posto dell’intera serie. I valori medi annui della temperatura media superficiale dei mari italiani nel 2020, così ottenuti, sono compresi tra 18.5°C (Adriatico) e 20.4°C (Ionio e Canale di Sicilia)

3147 mm

Precipitazioni. I valori più elevati di precipitazioni nel 2020 sono state registrati sulle Alpi e Prealpi orientali, con 3147 mm a Musi (UD) e 3107 mm a Chievolis (PN); e fra le province di Genova e Parma (2961 mm nella stazione di Lagoballano, PR; 2926 mm a Cabanne, GE, e 2826 mm a Barbagelata, GE). I valori più bassi sono stati registrati su gran parte della Sicilia, e prevalentemente su ampie aree di Puglia, Emilia Romagna e Sardegna, dove si è registrato il valore più basso, pari a 169 mm presso Decimomannu (CA). Tuttavia, con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia pari al -5% circa, il 2020 si colloca al ventitreesimo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961. Dall’analisi statistica dei trend della precipitazione cumulata annuale e stagionale nel periodo 1961- 2020 non emergono tendenze statisticamente significative.

-2,4%

Umidità. Il 2020 è il sesto anno più secco dal 1961. I valori di umidità relativa media annuale del 2020 sono compresi tra 56% e 96% circa. L’umidità relativa annuale è stata ovunque inferiore alla media climatologica 1961-1990, con il valore di anomalia più basso registrato al Centro (-4.4%), seguito dal Nord (-3.6%) e infine da Sud e Isole (-2.8%). Tutti i mesi del 2020 sono stati ovunque più secchi della norma, tranne ottobre e dicembre al Nord (fino a +6.1%), ottobre, novembre e dicembre al Centro (fino a +5.5%), novembre e dicembre al Sud e Isole (fino a +2.9%); i picchi di anomalia negativa dell’umidità relativa si sono registrati al Nord a febbraio (-12.5%), al Centro ad aprile (-10.5%), al Sud e Isole a maggio (-7.0%).  Il valore medio di anomalia di umidità relativa (-2.4%) colloca il 2020 al sesto posto tra gli anni più secchi a partire dal 1961

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