C’è chi sostiene che siccome ci sono persone vaccinate ricoverate in ospedale per il Covid-19, i vaccini non servono. Come glielo spieghi che il vaccino è ad oggi l’unico strumento per ridurre al massimo le possibilità di finire in terapia intensiva? Con un po’ di conoscenza del metodo scientifico e della medicina ma sopratutto e anche con i grafici. Il diagramma di Eulero può essere uno strumento utile per la rappresentazione dell’efficacia dei vaccini. Si tratta di una rappresentazione grafica di un insieme che consiste nel racchiuderne gli elementi all’interno di una linea chiusa non intrecciata. Gli elementi dell’insieme vengono evidenziati con punti interni alla linea e gli elementi che non appartengono all’insieme con punti esterni ad essa. Si chiama di Eulero perché come è intuibile fu il matematico svizzero a renderlo popolare.
Qui sotto vediamo l’uso che ne fa l’Istituto superiore di sanità. In verde ci sono i non vaccinati (7,8 mln di persone). In blu i vaccinati. I dati in valore assoluto sono relativi al mese che si è concluso il 7 novembre. In arancione le terapie intensive di questi due insieme di persone in percentuale. Cosa dice il grafico nella parte alta? I non vaccinati che si ammalano hanno il 64% di probabilità di finire in terapia intensiva contro il 26,7% dei vaccinati.
Quindi le probabilità di finire intubati sono più alte nel popolo dei non vaccinati rispetto a quello dei vaccinati. Nella parte bassa abbiamo invece il dato relativo agli ospedalizzati, cioè alle persone in cura nei reparti Covid ma non in terapia intensiva. E qui il rapporto cambia leggermente ma non nella sostanza: 50% contro 33 per cento. Detto altrimenti, in 30 giorni il 51 per cento delle ospedalizzazioni, il 64 per cento dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3 per cento dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Ricoverati in terapia intensiva, di contro, si registra 14 casi (2,1%) trai vaccinati con ciclo incompleto; 177 casi (26,7%) tra vaccinati con ciclo completo entro 6 mesi; 45 casi (6,8%) tra vaccinati con ciclo completo da più di 6 mesi e 2 casi (0,3%) tra vaccinati con ciclo completo più dose aggiuntiva/booster
Qui sotto vediamo lo stesso concetto espresso sempre con il diagramma di Eulero. Il messaggio è quello di non ragionare sull’insieme degli ospedalizzati solo in termini di numeri assoluti quindi limitandosi a contare le due popolazione. Per valutare le regole di ingresso nel sotto-insieme degli ospedalizzati l’informazione va contestualizzata o parametrata per usare un termini più corretto all’insieme di appartenenza.
Un secondo grafico molto eloquente che invece ha comunque fatto discutere è stato pubblicato dalla Commissione europea ed è una infogragica dell’Ecdc (European Centre for Desease Prevention and Control) che usa due grafici a barre con a sinistra le percentuali di vaccinati nei Paesi europei e a destra i morti per milione di persone in un intervallo di 14 giorni. Il dato anche in questo caso è relativo alla quarta ondata.
Data shows us that the higher the vaccination rate, the lower the death rate. #COVID19 #VaccinesWork pic.twitter.com/mORrrQOPsj
— European Commission 🇪🇺 (@EU_Commission) November 23, 2021
I dati mostrano una correlazione tra i tassi alti di vaccinati con un più basso numero di morti. C’è chi giustamente sostiene che correlazione non vuole dire necessariamente causa effetto e che servirebbe aggiungere anche i dati sui contagi per avere un quadro più completo. Tutto vero, ma l’effetto dei vaccini sulla riduzione dei morti resta comunque molto chiaro.
Senza numeri e grafici. Come scrive l’Iss la vaccinazione anti-COVID-19, come accade per tutte le vaccinazioni, non protegge il 100% degli individui vaccinati. Attualmente sappiamo che la vaccinazione anti-COVID-19, se si effettua il ciclo vaccinale completo, protegge all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero in ospedale, al 97% dal ricovero in terapia intensiva e al 96% da un esito fatale della malattia.
- È quindi possibile ed atteso un limitato numero di casi di infezione, di ricoveri ospedalieri, di ricoveri in terapia intensiva e di decessi anche tra i vaccinati, in numero estremamente più basso se confrontati a quelli che si verificano tra i soggetti non vaccinati
Detto altrimenti, le persone che indossano le cinture di sicurezza possono ancora morire in un incidente stradale. Le persone che usano il preservativo possono ancora contrarre le malattie sessualmente trasmissibili. Le persone che mangiano sano possono ancora avere il colesterolo alto. Non ci sono assoluti nelle scienze umane e nella medicina. Non è facile accettarlo ma è così: la probabilità è parte del pensiero scientifico2.