Quando si confronta il prezzo dei prodotti e dei servizi oggi con i prezzi di un anno fa, quasi tutto è aumentato. Come scrive il Sole 24 Ore i prezzi al consumo in Italia sono aumentati per il quarto mese consecutivo in ottobre. Una crescita di tale ampiezza, commenta l’istituto di statistica, non si registrava dal settembre del 2012. Il fenomeno come sappiamo bene non è solo nostro.
Per approfondire e analizzare le conseguenze il New York Times, per esempio, ha rappresentato su una timeline la variazione su base annua dell’indice dei prezzi al consumo dal 1960 a oggi, inquadrando la cronologia nel contesto delle generazioni. I dati non sono destagionalizzati ma rendono comunque bene l’idea di quello che è accaduto. Per esempio, “i millennial hanno trascorso gran parte della loro vita sopportando calamità economiche. Molti erano bambini quando è scoppiata la bolla delle dot-com. Erano al liceo quando c’è stato la crisi dei mutui subprime con conseguente crollo del mercato immobiliare crollò; e ha dovuto competere con un’enorme generazione di baby boomer in un mercato del lavoro anemico post-crisi prima che il Covid-19 mettesse in ginocchio l’economia globale lo scorso anno”. E nonostante questo, secondo un report di Bank of America sarà la generazione Z, ovvero i nati tra il 1996 e il 2010, la più ricca: supererà, in termini di reddito, i millennial nel 2031.
“La Gen Z, la prima nativa digitale, sta affacciandosi ora nel mondo del lavoro. Questo costringerà le altre generazioni ad adattarsi a loro, non viceversa”. Lo dice Bank of america sottolineando che il fenomeno è globale. Come l’inflazione.
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