La prima formulazione dell’Antropocene è del geologo Antonio Stoppani. Quella che è stata definita “l’era dell’uomo”, la nuova epoca geologica caratterizzata dall’impronta dell’essere umano sull’ecosistema globale nasce proprio come il combinato disposto degli effetti di due movimenti tecno-tellurici. La digitalizzazione dell’informazione che ha trasformato il sapere in bit. E l’avvento della prima era di internet, quella degli anni Novanta libera, selvaggia e intimamente hippy come i programmatori californiani che l’hanno costruito. Come nella casa degli specchi di un Luna Park i dati sono diventati un bene aperto, inclusivo e pubblico. Una traccia di quello che siamo e che abbiamo fatto. Il mondo non sta diventando più grande, ma la popolazione umana continua a crescere, consumando sempre più risorse e alterando lo stesso ambiente su cui facciamo affidamento.
Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato la composizione di tutti i materiali creati dall’uomo e il tasso della loro produzione. Questa infografica di Visual Capitalist ha dato una rappresentazione dei dati contenuti nello studio. Come si vede nel 2020, la quantità di massa prodotta dall’uomo, o massa antropica, ha superato per la prima volta il peso a secco (ad eccezione di acqua e fluidi) di tutta la vita sulla Terra, inclusi esseri umani, animali, piante, funghi e persino microrganismi.
La massa antropogenica è definita come la massa incorporata in oggetti solidi inanimati realizzati da esseri umani. Parliamo quindi di costruzioni che non sono state ancora demolite o messe fuori servizio.
Nell’ultimo secolo circa, la massa artificiale è aumentata rapidamente, raddoppiando circa ogni 20 anni. La massa di questi materiali è passata dal 3% della biomassa a livello mondiale nel 1900 per essere alla pari con esso oggi. Per essere più precisi il tasso di accumulo della massa antropica ha ora raggiunto i 30 gigatonnellate (Gt) — equivalenti a 30 miliardi di tonnellate — all’anno, in base alla media degli ultimi cinque anni. Ciò corrisponde a ogni persona sul globo che produce ogni settimana più del proprio peso corporeo in massa antropica.