Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
tecnologia

Quante visualizzazioni servono per vivere come YouTube creators?

E’ stato stimato da Ahrefs.com che mensilmente c’è una media di circa 85mila ricerche su Google incentrata su “How to make money on YouTube?” (come fare soldi su YouTube?) a cui si abbinano circa altre 35mila che si domandano “how to montize YouTube videos?” (come monetizzare i video di YouTube?).

Per chi non ne fosse a conoscenza, il primo step per poter guadagnare denaro tramite YouTube è quello di avere un canale che raggiunga le soglie di entrata imposte dallo YouTube Partner Program fissate in un numero minimo di almeno mille iscritti, abbinate ad oltre quattro mila ore di visualizzazioni nell’arco degli ultimi dodici mesi.

Ne consegue che non basta essere diventati virali con un singolo video, ma occorre una presenza costante a cui faccia poi seguito una fan base di partenza con la quale gli advertiser possano poi entrare in contatto grazie alla loro pubblicità.

Avere un canale di successo è quindi la chiave verso i guadagni e non deve sorprendere che la domanda “how to create a YouTube channel?” (come creare un canale YouTube) sia googolata oltre 180mila volte nell’arco di un mese a livello mondiale.

In aggiunta, tutte queste considerazioni, specialmente per quanto riguarda il conteggio delle ore di contenuti fruiti, devono rispettare la politica di copyright dettata dal colosso video acquistato da Google nel 2006 (per 1,65 miliardi di dollari), evitando di proporre materiale che infranga il diritto di autore o che violi altre linee guida per la pubblicazione delle proprie creatività.

Per approfondire un po’ il panorama dei guadagni derivati da YouTube, noi di Info Data abbiamo dato seguito ad un’analisi condotta da Reboot Online Marketing basata sui dati messi a disposizione da lickd.co con lo scopo di stabilire quante visualizzazioni servirebbero agli youtuber europei per pareggiare il proprio stipendio annuo sulla base del paese di appartenenza.

Nei due grafici che seguono, per ognuna delle 44 nazioni prese in esame, sono riportati lo stipendio annuo medio e il relativo numero di visualizzazioni necessarie per “pareggiare” lo stesso tipo di entrata nelle tasche dei potenziali youtuber.

A seconda di quale sia il punto di vista con cui osservare i numeri, è evidente che chi abita in paesi mediamente “ricchi” avrà necessariamente bisogno di più visualizzazioni per poterne mantenere lo standard di retribuzione media, ma i dati servono principalmente per convertire lo stipendio in quella che effettivamente è un’unità di misura universale, vale a dire la visualizzazione su YouTube.

Pertanto i più abbienti cittadini del Liechtenstein che vantano una retribuzione media annuale netta superiore ai 58mila euro, nel caso in cui si volessero re-inventare come youtuber, avrebbero bisogno di accumulare oltre sedici milioni di visualizzazioni per garantirsi lo stesso tenore di vita, risultando i primi nella graduatoria europea.

La classifica di quante views sarebbero necessarie è intrinsecamente speculare rispetto a quella degli stipendi medi e vede nelle posizioni di testa la Svizzera (15,4 milioni), il Lussemburgo (12,2) e la Danimarca (12,1), per finire invece con Turchia (1,05), Georgia (0,85) e Armenia (0,85), passando per il diciottesimo posto dell’Italia collocata circa a metà dell’elenco con un equivalente di poco meno di sei milioni di visualizzazioni.

 

Qualche suggerimento

Chi si è avvicinato a questo mondo dovrebbe essere familiare con le prime sfide che ci si trova ad affrontare quando si decide di aprire un canale dal nulla e, come suggerisce anche Reboot Online Marketing, ci sono alcuni spunti di riflessione che possono aiutare nel percorso verso quella che, come detto, per molti viene vista come una professione potenzialmente molto remunerativa senza troppi sforzi reali.

Come spesso ci viene consigliato, anche in questo caso, bisognerebbe chiedersi il “perché” si vuole aprire un canale dato che l’obiettivo di guadagnarci dei soldi può essere uno dei tanti, ma non di certo l’unico, specialmente quando all’inizio la prospettiva della monetizzazione è solo un traguardo lontano.
Ecco quindi che dovrebbe entrare in gioco la passione per il tipo di contenuti da realizzare con cui andare a creare quel legame fondamentale con la propria fan base che, specialmente nel lungo periodo, dovrebbe diventare il punto di partenza per un volume di traffico costante (e possibilmente crescente) nel tempo.

Senza scendere nei tecnicismi delle strategie editoriali che possono tranquillamente prevedere anche la possibilità di investire denaro per garantirsi una maggiore esposizione in modo da aumentare la visibilità di quello che a tutti gli effetti è un prodotto, tra i suggerimenti più diffusi c’è quello di stare sempre al passo coi tempi, cercando di sfruttare eventuali trend del momento e fornendo il proprio punto di vista nell’ambito in cui si creano i contenuti.

In ultima battuta, proprio per la natura social della piattaforma, un ottimo metodo per consolidare la relazione con il proprio pubblico, in particolar modo per gli iscritti al canale, è mostrare gratitudine interagendo con commenti di ringraziamento, sapendo anche trarre insegnamento da eventuali critiche costruttive mirate a far migliorare la qualità complessiva dei video che, teoricamente, dovrebbe poi convertirsi in un maggiore numero di visualizzazioni e, di conseguenza, maggiori introiti.