Valerio Gallo ha 21 anni, lavora e studia Lingue all’Università e da grande voleva fare il pilota, quello vero invece è diventato il primo italiano a vincere la Nations Cup, i campionati mondiali di Gran Turismo il videogioco di racing di Playstation. Che non è male, anzi, «è stato bellissimo – si affretta a precisare – ma non sono certo diventato ricco come altri influencer di successo degli eSport». Eppure, il sim-racing cioè le corse in auto videoludiche non sono meno complicate di Fortnite e altri giochi. Nelle World Finals della Nations Cup, che si sono tenute a dicembre hanno gareggiato ben 32 concorrenti in rappresentanza di 18 paesi differenti. Valerio Gallo si allena tutti i giorni. Ma ci sono eSport ed eSport e non tutti i Pro Player (giocatori professionisti) sono uguali, esattamente come avviene anche nel mondo reale. Di questo, di Gran Turismo Sport e del futuro dei piloti di sim-racing ne abbiamo parlato con Valerio Gallo. Nel corso della puntata di #PlayThinkTalk con Andrea Pontiggia (Università Ca’ Foscari Venezia e Bocconi) abbiamo anche discusso di minori che partecipano ai tornei di eSport, di Fortnite e Sophy, l’Ai di Sony che ha battuto di piloti umani a Gran Turismo.
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