Mettendo insieme i dati sui due flussi principali che influenzano le dinamiche demografiche nei comuni italiani (immigrazione e nuovi nati, meno emigrazione e decessi) è possibile provare a ricostruire gli effetti complessivi dell’epidemia sulla popolazione delle città nel nostro paese, tirando le fila complessive del bilancio demografico
Prendendo di nuovo Milano come esempio, come abbiamo fatto negli articoli precedenti, calcolando quanto è successo da inizio 2020 in poi troviamo un’inversione di rotta. Nel capoluogo lombardo la popolazione era in leggero aumento, ma con la pandemia è arrivato allo stesso tempo un calo delle nascite e degli arrivi, insieme a un grosso aumento dei decessi. La combinazione di questi effetti ha fatto virare in negativo la popolazione complessiva, che infatti a ottobre 2021 – ultimo mese per cui sono disponibili dati – era ancora minore che nello stesso mese del 2020 o 2019.
Nella visualizzazione che segue è possibile cercare il proprio comune e vedere come sono andate le cose.
A livello nazionale, secondo Istat nel 2020 la popolazione nel 2020 è calata dello 0,7% rispetto al 2019, ovvero -405mila persone in valore assoluto. La popolazione diminuisce praticamente ovunque, ma in particolare al sud e nelle isole. Allo stesso tempo viene registrato un crollo dei nuovi flussi in ingresso, con 107mila nuovi permessi di soggiorno: il numero più basso negli ultimi 10 anni.
“Sono solo 1.964 i comuni che hanno registrato un aumento di popolazione rispetto al 2019 (il 24,9% del totale), segnala Istat: “vi risiedono poco più di 17 milioni di persone, il 28,7% della popolazione nel 2020. Se tra il censimento del 2011 e il censimento del 2019 i comuni di maggiori dimensioni avevano guadagnato popolazione, la quota di comuni che perdono popolazione tra il 2019 e il 2020 è maggioritaria in tutte le classi di ampiezza demografica, passando dal 62,8% dei comuni tra 20 e 50 mila abitanti (il 4,7% dei comuni italiani) agli oltre tre quarti di quelli fino a 5 mila (70% dei comuni italiani)”.
Tra i 44 comuni con oltre 100 mila abitanti, sottolinea ancora l’istituto di statistica, uno su quattro guadagna popolazione (tre su quattro tra il 2011 e il 2019), per i restanti 33 il saldo è negativo rispetto al censimento 2019, per un totale di -157.003 residenti. Come nel 2019, anche nel 2020 Roma è il comune più grande con 2.770.226 residenti, e Morterone (in provincia di Lecco) quello più piccolo che ne conta appena 29. I cittadini italiani crescono in 1.612 comuni (il 20,4% del totale). Si tratta per quasi due terzi di comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti. I Comuni con il maggior incremento relativo di residenti italiani sono Moncenisio in provincia di Torino (+28,1%), Bascapé in provincia di Pavia (+15,9%) e Rosazza in provincia di Biella (+11,4%); quelli che, relativamente, con le perdite maggiori sono Rocca de’ Giorgi in provincia di Pavia (-17,3%), Tonengo in provincia di Asti (-15,5%) e Cervatto in provincia di Vercelli (-11,1%). I comuni che registrano i maggiori incremento e decremento relativo di popolazione straniera sono rispettivamente Lodé in provincia di Nuoro e Caponago in provincia di Monza e della Brianza.
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