Putin ha annunciato l’operazione militare in Ucraina, affermando di dover proteggere il Donbass. Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e “andare a casa”, assicurando che i piani di Mosca non includono l’occupazione dell’Ucraina ma smilitalizzare il Paese con una operazione speciale. Seguite sul Sole24Ore.com come sta evolvendo la situazione.
La Cnn nei giorni scorsi ha affermato che il 75% delle forze convenzionali russe sono attualmente in posizione contro l’Ucraina citando l’intellingence Usa. Questa fonte afferma che a sessanta km dal confine ucraino ci sarebbero centoventi gruppi tattici di battaglione (BTG) russi. Una grossa fetta della potenza di fuoco sotto il comando del Cremlino. Inoltre, mobilitati contro Kiev, ci sarebbero attualmente trentacinque dei cinquanta battaglioni per la difesa aerea, cinquecento tra caccia e caccia bombardieri, con al seguito cinquanta bombardieri medio-pesanti.
Ma nella dinamica attuale, quali sono le risorse belliche a disposizione delle due fazioni? Cosa ci si può aspettare dai prossimi eventuali dispiegamenti militari?
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Secondo il rapporto del 2022 definito dalla Global Firepower la Russia è al secondo posto tra i Paesi militarmente più potenti al mondo – al primo ci sono gli Usa, l’Italia è all’undicesimo. L’Ucraina, invece, è al ventiduesimo posto.
Lo studio è redatto dal 2006 e fornisce una visione analitica delle risorse a disposizione di centoquaranta potenze belliche moderne. Per stillare il ranking ci si basa su diversi fattori, quali possono essere gli armamenti, la posizione geografica strategica, risorse naturali a disposizione e anche la popolazione – questo ultimo fattore non deve far stranire, poiché ci si basa sull’assioma secondo cui maggiore è la popolazione e più alta sarà la possibilità di aumentare gli armamenti, sia come truppe, sia come produzione delle armi in senso lato. La classifica, ormai da anni, non vede grossi cambiamenti, in special modo nelle prime posizioni.
Ciò detto, ora ci si può chiedere, cosa si può evidenziare dal confronto tra forze a disposizione dell’armata rossa e quelle sotto il comando di Kiev?
Come si può leggere dall’infografica, le risorse militari russe sono una forza schiacciante rispetto a quelle ucraine. Prendendo ad esempio in considerazione le truppe attive (al netto delle truppe di riserva, che a vario titolo possono essere portate in campo dalle rispettive fazioni), il Cremlino potrebbe stanziare sul fronte ben ottocentocinquanta mila uomini e donne. Kiev poco meno di un terzo – duecentomila.
Inoltre, ci sono alcune tipologie di armamenti di cui la potenza russa dispone in maniera molto accentuata rispetto all’Ucraina. Parliamo di mezzi alquanto costosi da realizzare e manutenere. Sono questi, ad esempio, gli elicotteri militari (cinquecentoquarantaquattro rispetto agli appena trentaquattro di Kiev), dei caccia e degli altri aerei militari (in tutto più di quattromila unità rispetto alle poco più di trecento detenute dall’altra fazione) e infine delle forze navali (seicentocinque unità contro trentotto). Non desta sospetti che le disposizioni finanziarie destinate alla Difesa siano anche in questo caso molto differenti come numeriche. Più di centocinquanta miliardi di dollari per il Cremlino, undici per Kiev.