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cronaca

Il prezzo della guerra: chi sono gli Stati più armati del mondo?

L’attacco russo all’Ucraina ha riportato la guerra in Europa, aprendo scenari che solo fino a poche settimane fa parevano impossibili. La chiusura di Putin a una soluzione diplomatica e l’aggressione senza precedenti recenti contro un paese sovrano hanno riaperto il dibattito sul ruolo della Nato e dell’UE, anche in termini militari.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato pubblicamente che nei prossimi giorni saranno inviate ulteriori forze sul fianco Est dove già sono state inviate migliaia di truppe. Le spese militari, cresciute negli ultimi anni, potrebbero osservare un ulteriore incremento nei prossimi tempi.

Secondo i dati del SIPRI di Stoccolma (Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo), già nel 2020 le spese militari mondiali sono aumentate del 2,6% in termini reali (+9,3% nell’ultimo decennio) e sono stimate ad una cifra complessiva di 1.981 miliardi di US$. Gli Stati Uniti sono il primo paese in termini di spesa, con oltre 766 miliardi di dollari, che rappresentano il 3.74% del GDP.

Abbiamo raccolto e rappresentato graficamente i dati SIPRI per avere una stima sulla spesa militare mondiale. Al passaggio del mouse sul grafico è possibile osservare il i trend di medio periodo della spesa militare e poter effettuare comparazioni tra diverse regioni e paesi. I paesi Nato sono raggruppati nell’area blu, Russia e Ucraina sono rispettivamente rappresentate con i colori rosso e giallo.

La spesa mondiale è in continuo aumento dal 2015. Gli Stati Uniti sono in crescita per il terzo anno consecutivo e rappresentano di gran lunga il paese con il più ingente importo di spese militari al mondo. La Cina viene da un lungo trend di crescita. Per il ventiseiesimo anno consecutivo (+76% nel decennio 2011-20) la quota riservata all’apparato militare è in aumento. Anche India e Russia registrano una crescita.

Rispetto al 2019 le spese militari dei Paesi europei sono aumentate del 4.0%. Ad aprile 2021 il report SIPRI citava tra le cause la continua minaccia percepita nei confronti della Russia, ipotesi che si è verificata in questi giorni e che potrebbe portare ad ulteriori incrementi nei prossimi anni. Anche in Europa orientale l’aumento è stato del 3.4% a causa dell’aumento delle spese sostenute da Mosca.

Come evidente dal grafico gli stati membri della Nato sono tra i maggiori investitori in materiale bellico. La spesa complessiva della Nato è stata di circa 1.103 miliardi di US$, pari al 56% della spesa militare globale. Tra i primi 15 paesi per spesa militare ben sei sono membri dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Canada. Questo piccolo gruppo, da solo, raggiunge una cifra pari al 90% della coalizione Nato e al 50% della spesa globale.

Il nostro paese rimane nella top 5 europea per spesa e all’undicesima posizione globale. Il SIPRI ha stimato, per il 2020, una spesa di oltre 28 miliardi, con un incremento notevole rispetto all’anno precedente. Parliamo dell’1.57% del nostro GDP e di 478 dollari per capita.

La Russia, cresciuta costantemente fino al 2016, è tornata ad investire pesantemente negli ultimi tre anni, raggiungendo ad una spesa di 67 miliardi di dollari, ovvero il 4.26% del suo GDP. È il quarto paese mondiale per spese militari nel 2020.

L’Ucraina, fuori dalla coalizione Nato, si trova solo al 34esimo posto, con quasi 6 miliardi. Un valore che significa il 4.13% del GDP nazionale. Il trend è in grande crescita, considerando che solo 10 anni fa la spesa era di poco più di due miliardi. Gli investimenti non sono bastati per evitare l’invasione russa, eppure erano da anni sintomo di una paura verso Mosca che la storia scritta in questi giorni sta confermato essere fondata.