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tecnologia

I rischi del software russo Kaspersky, le future cyberguerre e il mestiere degli hacker etici #ThinkTallyTalk

L’evoluzione del conflitto in Ucraina potrebbe “pregiudicare l’affidabilità e l’efficacia” di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Russia. Come abbiamo letto l’allarme arriva dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che raccomanda le aziende italiane “di procedere urgentemente ad un’analisi del rischio derivante dalle soluzioni di sicurezza informatica utilizzate e di considerare l’attuazione di opportune strategie di diversificazione per quanto riguarda, in particolare, le seguenti categorie di prodotti per la sicurezza dei dispositivi: antivirus, ‘web application firewall’, protezione della posta elettronica; protezione dei servizi cloud; servizi di sicurezza gestiti. Ma sono sicuri i software russi?

Siamo con Aldo Del Bo’ (dieci anni in  Kaspersky), che oggi è tra i fondatori di WhiteJarla prima community in Italia di oltre 500 hacker etici certificati che forniscono ad aziende ed enti pubblici servizi per individuare le vulnerabilità nei sistemi informatici e  consigli in tempo reale su come proteggersi da eventuali attacchi. Nel corso della puntata di ThinkTallyTalk l’ex Kaspersky ci spiegato come funzionano gli antivirus e perché occorrono analisi del rischio non solo sui software russi ma su tutti gli applicativi. Ci ha parlato di di Eugene Kaspersky e di come funziona la mentalità russa e quali sono le alternative agli antivirus russi. E poi ha raccontato come funziona il lavoro  degli hacker etici.

Buona visione