Telegram is the most popular messenger in urban Ukraine. After a decade of misleading marketing and press, most ppl there believe it’s an “encrypted app”
The reality is the opposite-TG is by default a cloud database w/ a plaintext copy of every msg everyone has ever sent/recvd. https://t.co/6eRGIyXyje
— Moxie Marlinspike (@moxie) February 25, 2022
Ha cambiato idea in poche ore. Il 28 febbraio Pavel Durov, fondatore di Telegram, voleva chiudere il suo social in Russia e Ucraina almeno fino alla fine del conflitto. Ha espresso direttamente sul suo canale in russo la sua preoccupazione per come si era trasformato il suo servizio di messaggistica.
Definito da Politico il social Dottor Jekyll e Mister Hyde di questo conflitto è oggi luogo di propaganda e contro-proganda. A oggi è l’app più popolare in Ucraina e resta tra i pochi canali social in grado di trasmettere ancora, al contrario di Facebook, Twitter e Instagram, che sono stati banditi. Il problema è che non è l’app di messaggistica più sicura per chi organizza la resistenza a un’invasione, né chi si oppone a un governo autoritario. Articolo integrale su 24+.
Telegram’s multi-national team includes many members from Ukraine. We all wish for an immediate end to the conflict. Our hearts go out to everyone affected by this war.https://t.co/jfBDkbxYuJ pic.twitter.com/mW6v72Yayl
— Telegram Messenger (@telegram) March 2, 2022