Le importazioni di combustibili fossili dalla Russia assicurano un quarto di tutti i consumi di energia dell’Unione Europea. Guardando ai dati del 2020 diffusi da Eurostat sul totale dei consumi energetici (57.742 PetaJoule) il 24,4% è stato assicurato da importazioni dalla Russia. Secondo le tabelle Eurostat, su questa dipendenza totale l’Italia risulta in linea con le medie europee, la Germania è più esposta con una quota di dipendenza dalla Russia che supera il 30%, l’Ungheria ancora di più con una quota sopra il 50% e la Lituania sfiora addirittura il 100%. All’opposto paesi come Francia e Spagna sono meno esposti, con quote inferiori al 10%
Il mix energetico. Più nel dettaglio: nel 2020 l’ Ue ha importato il 58% dell’energia consumata, vuole dire che di suo ha soddisfatto solo il 42% del proprio fabbisogno. Il mix energetico dell’Ue nel 2020 era composto per il 35% da petrolio e prodotti petroliferi, per il 24% da gas naturale, per il 17% da fonti rinnovabili, per il 13% da energia nucleare e per l’11% da combustibili fossili solidi .
Per approfondire.
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