L’Agenzia internazionale dell’energia è un’organizzazione internazionale intergovernativa fondata nel 1974 dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in seguito allo shock petrolifero dell’anno precedente. Lo scopo dell’agenzia è quello di facilitare il coordinamento delle politiche energetiche dei paesi membri per assicurare la stabilità degli approvvigionamenti energetici (principalmente petrolio) al fine di sostenere la crescita economica. In aprile ha pubblicato la prima infografica che trovate sotto presa dal documento “Playing my part”, nel quale vengono suggerite ai cittadine dell’Ue nove semplici azioni per ridurre le bollette energetiche, limitare la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi e tagliare le emissioni di gas serra. Come suggerisce anche il titolo i consigli sono offerti per disinnescare la dipendenza energetica dell’Ue dal gas russo. L’Ue ha importato più di 100 miliardi di dollari di energia dalla Russia nel 2021. Se tutti nell’Ue seguissero nove semplici passaggi per ridurre il proprio consumo di energia, ciò potrebbe risparmiare abbastanza gas naturale per riscaldare 20 milioni di case, hanno scritto l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) e la Commissione europea.
Sono consigli di buon senso: abbassa il riscaldamento e usa meno aria condizionata; regola la temperatura della tua caldaia; lavora da casa; usa la tua automobile in modo più economico; riduci la velocità sulle autostrade; lascia l’auto a casa la domenica nelle grandi città; cammina o vai in bicicletta per brevi tragitti invece di guidare l’auto; utilizza i mezzi pubblici; preferisci il treno all’aereo. Più interessante è l’analisi che c’è dietro e le simulazioni che sono state messe in campo. Le azioni di “Playing my part” si basano su due studi. Il recente “10-Point Plan to Reduce the European Union’s Reliance on Russian Natural Gas”. Se attuate quest’anno, si legge nel documento, le misure qui proposte potrebbero ridurre le importazioni di gas russo di oltre un terzo, con ulteriori opzioni temporanee per portare tali riduzioni fino a ben oltre la metà degli attuali consumi e, nel contempo, diminuire le emissioni inquinanti. Nel 2021, l’Unione europea ha importato, in media, oltre 380 milioni di metri cubi di gas al giorno attraverso il gasdotto dalla Russia, circa 140 miliardi di metri cubi nell’intero anno. A ciò si aggiunge che circa 15 miliardi di metri cubi sono stati consegnati sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL). I complessivi 155 miliardi di metri cubi importati dalla Russia costituiscono il 45% circa delle importazioni di gas dell’UE nel 2021 e pressoché il 40% dei suoi consumi totali.
L’altro documento si chaima “10-Point Plan to Cut Oil Use.“ di marzo di quest’anno e si concentra sul petrolio. .
Come si legge nel report nell’immediato nelle economie avanzate possono generare una riduzione della domanda di petrolio pari a 2,7 milioni di barili al giorno nei prossimi 4 mesi. Più della metà delle esportazioni di petrolio russo sono destinate all’Europa e circa il 20% alla Cina. Adottando le raccomandazioni dell’AIE sia nell’immediato sia nel più lungo termine, i Paesi sarebbero sulla buona strada per avviare un declino della domanda di petrolio coerente col raggiungimento dell’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.