Dare denaro alle persone, senza vincoli, fa bene alla loro salute? Pare di sì. Un team interdisciplinare di esperti di salute pubblica, economisti ed epidemiologi di Canada, Germania, Nuova Zelanda e Stati Uniti ha pubblicato una revisione della letteratura scientifica presso Cochrane Library che ha riunito i dati di 34 studi che hanno coinvolto 1.140.385 partecipanti in 50.095 famiglie in Africa, Americhe e Sud-est asiatico. Risultato: quando le persone che vivono in povertà in paesi come il Malawi, l’Indonesia e l’Ecuador ricevono donazioni in contanti senza dover fare nulla in cambio, per esempio non finalizzate all’iscrizione a scuola dei figli o all’acquisto di determinati beni, presentano una salute migliore, un aumento della scolarizzazione e una riduzione della fame. Gli studi esaminati dal team hanno coinvolto 24 diversi programmi di donazioni in contanti in 13 paesi gestiti da governi, organizzazioni non profit o ricercatori. Il valore del denaro dato alle persone bisognose variava ampiamente, dall’1,3% all’81,9% del prodotto interno lordo pro capite.
I sondaggi di follow-up a uno o due anni sulle persone che avevano ricevuto questo denaro in precedenza, hanno rilevato che avevano meno probabilità di essere state ammalate nelle due settimane o tre mesi precedenti rispetto alle persone che non avevano ricevuto questo denaro. Inoltre, ci sono alcune prove che le persone che hanno ricevuto pagamenti in contanti hanno speso più soldi per l’assistenza sanitaria.
Come erogare gli “aiuti”?
Non tutti gli studiosi sono d’accordo sulle dinamiche di erogazione delle donazioni per contrastare la povertà. Alcuni sostengono che il denaro dovrebbe essere dato incondizionatamente alle famiglie o alle associazioni, altri preferiscono porre delle condizioni (ad esempio, che i soldi debbano essere spesi per l’istruzione o l’assistenza sanitaria). Quest’ultima modalità può rendere politicamente più fattibili i trasferimenti di denaro, ma il controllo dell’attuazione delle condizioni richiedere considerevoli fondi e amministrazione aggiuntivi, da parte del paese e dell’ente erogatore.
I trasferimenti di denaro incondizionati sono pagamenti in contanti forniti a persone finanziariamente svantaggiate senza richiedere nulla in cambio. I governi dei paesi a basso e medio reddito li utilizzano sempre di più per ridurre la povertà o altre vulnerabilità, come quelle legate alla salute.
Rendere i pagamenti subordinati alle persone che soddisfano i requisiti può anche danneggiare involontariamente le persone bisognose che non possono rispettare le condizioni richieste a causa di barriere fisiche, sociali ed economiche. Ad esempio, richiedere una visita in clinica per “guadagnare” un pagamento in contanti non aiuta chi non è in grado di intraprendere il viaggio.
Al momento questa dinamica è stata riscontrata nei paesi classificati come low-middle income countries, ma ancora non sappiamo se questo modello è valido anche per i segmenti più vulnerabili della popolazione in paesi complessivamente considerati ricchi.
La revisione precedente
Già la versione precedente della revisione, pubblicata nel 2017 su diciassette diversi programmi di questo tipo aveva valutato gli effetti di tali trasferimenti di denaro sull’uso dei servizi sanitari, sui determinanti sociali della salute, e la spesa sanitaria tra bambini e adulti nei paesi a basso e medio reddito. Era emerso che i trasferimenti di denaro incondizionati non sembravano avere un impatto sull’uso dei servizi sanitari, mentre producevano effetti positivi sullo stato di salute della popolazione. Ad esempio, un trasferimento incondizionato di denaro era correlato alla riduzione probabilità di avere avuto una malattia nelle ultime due settimane a tre mesi di circa il 27%.