Ulrich Petersohn, dell’Università di scienze politiche di Liverpool insieme ad altri ricercatori hanno pubblicato un dataset che prova a quantificare l’esercito dei cosiddetti mercenari. Parliamo nello specifico di compagnie militari private (Cmp) che possono rivestire sia ruoli propriamente militari che di polizia. Queste “soldati a contratto” esistono da sempre ma negli ultimi trent’anni sono sempre più utilizzati in seguito alla riduzione degli eserciti nazionali (specialmente in Europa occidentale) e purtroppo al persistere di guerre in tutto il mondo.
Dal 1989 è stata firmata dall’Onu la Convenzione delle nazioni Unite sui Mercenari per cercare di dare un quadro regolamentare al fenomeno. Nel 2013 è nata l’International Code of Conduct Association (ICoCA), che raccoglie 99 compagnie sparse nel mondo che si impegnano a rispettareil diritto internazionale e umanitario, aderendo a un codice da applicare nello svolgimento delle attività e nella stipula dei contratti. Tuttavia, è piuttosto complicato tenere traccia del numeri di militari che possono essere chiamati nei conflitti bellici. Il motivo è legato alla natura del conflitto bellico. Il Commercial Military Actor Database (Cmad) esamina il “mercato dei contractors” in 72 Paesi dal 1890 al 2016. Le fonti sono pubbliche e fanno riferimento a notizie, articoli e report su migliaia di contratti tra gli eserciti privati e i loro clienti (governi, gruppi di opposizione o multinazionali). Sono raccolti i dati che vanno dai servizi miliatari veri e propri, quelli di combattimento sul campo ad attività di supporto, logistica e consulenza.
Quello degli eserciti privati è un settore che andrebbe misurato in modo sistematico. Secondo noi. Per questo è nata la rubrica Dati aprendi che racoglie dataset aperti, da aprire e che ancora non ci sono.
InfoData ha deciso di lanciare una sorta di censimento dei dati aprendi, una brutta locuzione che utilizza il gerundio come facevano gli antichi romani. Per i quali «Carthago delenda» era la città di Cartagine che doveva essere distrutta e «data aperiendi» i dati che dovevano essere aperti. Ammesso e non concesso che all’epoca si avesse un concetto di dati paragonabile a quello odierno.
La redazione lancia dunque questo form, invitando i lettori a segnalare i dati aprendi. Noi ci impegnamo a verificare, segnalare e monitorarne l’apertura.
Per approfondire.
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