Sono sempre di più gli enti non profit che ricevono il 5 per mille, la devoluzione dell’Irpef a favore del terzo settore. In base ai dati dell’agenzia delle Entrate sulle opzioni indicate dai contribuenti nelle dichiarazioni 2021, sono 72.738 i beneficiari del contributo, in crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente; in calo, invece, l’importo complessivo erogato (-2,2%) per effetto della flessione dei redditi 2020 rilevati dai modelli, a causa della pandemia.
Emerge una crescente polarizzazione tra un centinaio di realtà che incassano quasi la metà del totale degli importi assegnati (47,8%) e migliaia di enti a cui vanno pochi euro o addirittura nulla. In particolare i primi tre enti beneficiari (Airc, Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro ed Emergency) ricevono il 18% delle risorse assegnate con il cinque per mille, mentre sono 8.053 le realtà iscritte negli elenchi che rimangono a bocca asciutta.
Nella mappa interattiva del contributo è possibile cercare, ente per ente, l’importo erogato e quello medio per scelta espressa dal contribuente.
Dall’elaborazione, inoltre, emergono anche alcune curiosità. A volte basta un solo donatore di spicco per incidere in modo considerevole sul valore medio della quota Irpef attribuita. Le classifiche per importo medio erogato in base alle scelte espresse mettono in luce alcuni record sui fondi assegnati che spesso riflettono la “ricchezza” delle dichiarazioni dei redditi dei sottoscrittori. Ad esempio alla Pinacoteca del Lingotto, che raccoglie una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Gianni e Marella Agnelli, vanno solo due opzioni che valgono in media quasi 7.724 euro ciascuna. All’associazione sportiva di Cremona Atletica Arvedi, presieduta da Giovanni Arvedi, un industriale dell’acciaieria che sul territorio vanta quattro stabilimenti e circa 3mila dipendenti, riceve cinque scelte da circa 5.030 euro in media ciascuna.
La ricchezza dei cittadini si riflette anche sul cinque per mille destinato alle amministrazioni locali. Se si analizza il valore medio del cinque per mille assegnato ai Comuni, si scopre che ci sono alcuni contribuenti “di peso” che hanno deciso di premiare il proprio ente locale: Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino, ottiene con sole cinque firme un contributo medio da 762 euro, contro un valore medio nazionale devoluto ai Comuni che è di 29 euro. Anche Tavullia, in provincia di Pesaro-Urbino, raccoglie 77 scelte con un valore medio di 269 euro.