È da poco iniziato il campionato europeo di calcio femminile, che in Inghilterra vedrà le sedici squadre partecipanti contendersi la vittoria continentale.
La lunga strada per Wembley, dove il 31 luglio si svolgerà la finale, è iniziata con una vittoria delle padrone di casa all’Old Trafford di Manchester contro l’Austria. Il risultato finale è stato di 1-0 per la gioia dei quasi 70mila spettatori sugli spalti.
Basta quest’ultima cifra per dire che lo sport più seguito tra i maschi è pronto per il grande salto con le donne protagoniste. Salto che è certamente guidato, come in altre discipline, dalla disponibilità degli sponsor di cogliere l’opportunità come una leva di marketing. Gli spettatori in tribuna o a casa davanti alla tv diventano dunque una misura importante dell’interesse e delle potenzialità di crescita di una disciplina, almeno a questi livelli.
La nostra nazionale, che a differenza di quella maschile ai mondiali si è invece agevolmente qualificata e parteciperà all’appuntamento clou del 2022, scenderà in campo a Rotherham il 10 luglio alle 20 contro la Francia, in un girone che la vedrà opporsi anche a Islanda e Belgio.
Soltanto le prime due si qualificheranno per i quarti di finali e speriamo che le azzurre possano andare avanti a lungo nella loro avventura. Le transalpine sono tra le favorite per la vittoria finale, con chances appena inferiori a quelle dei Paesi Bassi, campionesse uscenti, e della Germania. Quest’ultima nazionale ha vinto il maggior numero di titoli continentali, ben 8 sui 12 finora disputati.
L’Italia, nonostante abbia partecipato a tutte le edizioni precedenti tranne quella del 1995, non ha mai vinto un europeo. In due occasioni, però, il successo è stato sfiorato, perdendo la finale nel 1993, contro la Norvegia e nel 1997, contro la Germania. Tuttavia, la fase di declino – almeno in termini strettamente agonistici – sembra finalmente essersi recentemente interrotta e invertita.
Ma qual è appunto lo stato di salute del calcio femminile in Italia? Ce lo dice una recente ricerca di Banca Ifis, che ha indagato sia la pratica sportiva di base che l’arrivo, recentissimo, del professionismo come forma di tutela delle giocatrici e potenziale fattore di crescita per l’intero movimento.
Il numero di tesserate incrementa a ritmi superiori al 10% annuo di media, e nel 2020 ha superato il numero di 30mila. Sempre la ricerca di Banca Ifis ci dice che il 16% delle sportive italiane è calciatrice. Il profilo sociale e demografico, se confrontato con quello della popolazione femminile generale, mostra come le donne che giocano a calcio sono più occupate, fanno più volontariato, partecipano di più ad eventi sportivi dal vivo ma soprattutto hanno una forte presenza al Sud: se solo il 47% delle donne italiane vive in una regione del Mezzogiorno, lì risiedono il 56% tra chi pratica calcio.
Come il giro d’affari sia il driver di crescita di uno sport (e quindi quanto l’attenzione del grande pubblico possa influenzare positivamente l’intero movimento) emerge anche dal confronto con la pallavolo, dove invece la presenza femminile è storicamente più consolidata. Ebbene, nel 2021 con ricavi doppi per il volley, le giocatrici della massima serie guadagnavano oltre cinque volte più rispetto alle omologhe calciatrici e il costo del personale era di oltre tre volte superiore. E, tanto per tornare in Inghilterra dove si sta svolgendo l’europeo, simili confronti si possono fare con la Premier League inglese dove, con ricavi del 50% più alti i costi del personale sono il doppio rispetto all’Italia e gli stipendi medi poco meno di tre volte tanto.
Le ragazze della coach Bertolini non partono con i favori del pronostico, come abbiamo visto. Tuttavia vi è la consapevolezza dei propri mezzi, dovuta anche alla partecipazione alla scorsa edizione dei Mondiali. Nel 2019 le azzurre sono uscite vittoriose dal girone e hanno concluso l’avventura statunitense soltanto contro le forti atlete dei Pasi Bassi, finaliste del torneo, che hanno ceduto la coppa soltanto alle padrone di casa. Nelle ultime 18 partite, inoltre, per le azzurre sono arrivati 17 risultati utili, avendo perso soltanto contro la Svizzera nel novembre del 2021.
Il blocco della Juventus, campione d’Italia in carica, costituisce l’ossatura della squadra. A partire dalla difesa, dove sarà schiarata la giovane Lisa Boattin, migliore nel ruolo dello scorso campionato, assieme a Sara Gama. In attacco invece vi sarà la presenza di Barbara Bonansea e Cristiana Girelli, che in due sommano 175 presenze e 79 gol con la maglia azzurra.
Per chi volesse seguire e tifare la nostra nazionale e godersi l’europeo senza spostarsi da casa, una copertura televisiva completa sarà assicurata da Rai e Sky Sport.