L’inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.
L’Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l’indice armonizzato europeo (IPCA). Quest’ultimo è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione Europea, ai fini dell’accesso e della permanenza nell’Unione monetaria.
Ecco oggi Eurostat festeggia il 25esimo anniversario dell’IPCA. In realtà c’è poco da festeggiare perché l’inflazione viaggia sopra il 5% e come ha dichiarato pochi giorni fa il presidente dell’istituto nazionale di statistica Giancarlo Blangiardo “il livello dei prezzi è “preoccupante”, soprattutto per le famiglie meno abbienti. Tuttavia, la colpa non è mai dell’indice. E in ogni caso non è male conoscere come si misurano le cose. Anche questo Eurostat ha aperto una sezione in Statistics Explained chiamata Statistics 4 Beginners in cui gli indicatori e i concetti statistici sono spiegati in modo semplice per rendere il mondo delle statistiche un po’ più facile per alunni e studenti, così come per tutti gli altri interessati alle statistiche.
Esiste anche una video per le scuole sempre di Eurostat mentre qui e qui trovate degli approfondimenti di Info Data sui prezzi al consumo. A questo link trovate i grafici che spiegano come è composto il paniere.
Quello sopra è un nuovo video della serie “Pensiero critico dei dati” segnalato da utenti-lettori del blog per riflettere sulle prospettive di una società mossa dai dati
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