Nel 2021, nel secondo anno di pandemia, circa nove persone su dieci (89%) nell’Ue, di età compresa tra i 16 e i 74 anni, hanno utilizzato Internet (almeno una volta nei tre mesi precedenti la data del sondaggio). Bene, sette europei su dieci il 72% degli utenti Internet dell’Ue di età compresa tra 16 e 74 anni) legge siti di notizie online, giornali o riviste di notizie, con un aumento di 2 punti percentuali (pp) rispetto al 2016. Benissimo. Purtroppo però l’Italia è tra i Paesi Ue con le percentuali più basse di utenti che usano internet per informarsi (64%). Va detto che cifre altrettanto ridotte si registrano anche in Germania (62%) e Francia (63%). Mentre a guidare la classifica di lettura online delle news sono invece la Finlandia (93%), la Lituania e la Repubblica ceca (92%), la Croazia e la Grecia (90%).
Una ragione che tiene insieme il dato italiano con quello di Germania e Francia è legato allo strapotere della televisione – sopratutto qui da noi – e anche al dato demografico. Come più volte abbiamo ricordato in queste pagine online nascono pochi figli e i giovani sono percentualmente in meno rispetto ad altri Paesi europei. Come si vede qui sotto la lettura di siti informativi, quotidiani e riviste online è più diffuso nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni (75%). Sia questo gruppo anagrafico sia quello compreso tra i 55 e i 74 anni (68%) ha registrato una crescita del 3% e del 2% rispettivamente.
Rispetto al 2016 l’uso di internet per leggere le notizie online è aumentato di più tra le donne (+3%) che tra gli uomini (+2%), ma in generale è più probabile che gli uomini usino la rete per informarsi rispetto alle donne (74% contro il 71%). Ad ogni modo il divario non si spiega sopratutto se prendiamo in considerazione anche Francia e Germania che hanno un digital divide inferiore al nostro.
Per approfondire.
Quanti abitanti avrà la Terra nel 2100? Il dibattito tra demografi e il caso Italia