Il livello medio globale del mare, mostrato nel grafico a linee è aumentato di 10,1 centimetri dal 1992 a oggi. Negli ultimi 140 anni, satelliti e mareografi insieme mostrano che il livello globale del mare è aumentato da 21 a 24 centimetri.
I dati dell’altimetria mostrano anche che il tasso di innalzamento del livello del mare sta accelerando. Nel corso del 20° secolo, il livello medio globale del mare è aumentato di circa 1,5 millimetri all’anno. All’inizio degli anni ’90, era di circa 2,5 mm all’anno. Negli ultimi dieci anni, il tasso è aumentato a 3,9 mm all’anno.
Come si vede nella foto gli alti e bassi ogni anno sono causati dallo scambio di acqua tra la terra e il mare. Da rilevare le variazioni spaziali nel tasso di innalzamento del livello del mare, con alcune parti dell’oceano che salgono più velocemente (raffigurate in rosso e arancione intenso) rispetto al tasso globale. Molte delle anomalie riflettono cambiamenti a lungo termine nelle correnti oceaniche e nella distribuzione del calore. “La pioggia invernale e le nevicate nell’emisfero settentrionale spostano l’acqua dall’oceano alla terraferma, e ci vuole del tempo prima che questo defluisca negli oceani“, ha osservato Willis. “Questo effetto di solito provoca circa 1 centimetro di aumento e diminuzione ogni anno, con un po’ più o meno durante gli anni di El Niño e La Niña. È letteralmente come il battito cardiaco del pianeta”.
Come viene rilevato il livello del mare?
Trent’anni fa, è stato lanciato un nuovo satellite per studiare l’innalzamento e il calo dei mari nel tempo, un compito che una volta poteva essere svolto solo dalla costa. TOPEX/Poseidon è stato spedito nello spazio il 10 agosto 1992. A partire da TOPEX/Poseidon, la NASA e le agenzie spaziali partner hanno pilotato una serie continua di satelliti che utilizzano altimetri radar per monitorare la topografia della superficie dell’oceano, essenzialmente la forma verticale e l’altezza dell’oceano. Gli altimetri radar inviano continuamente impulsi di onde radio (microonde) che si riflettono dalla superficie dell’oceano verso il satellite. Gli strumenti calcolano il tempo necessario al ritorno del segnale, tracciando anche la posizione precisa del satellite nello spazio. Da ciò, gli scienziati ricavano l’altezza della superficie del mare direttamente sotto il satellite.
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