La divisione delle risorse della politica di coesione riflette lo scopo di queste: appianare i divari territoriali, misurati in termini di prodotto interno lordo pro capite. È una misura del benessere che non rappresenta interamente la situazione locale (essendo una media, ad esempio, nulla dice della distribuzione della ricchezza tra la popolazione), ma è certamente un indicatore chiave per capire dove devono essere convogliati i soldi del bilancio dell’Unione.
Il presupposto di fondo, tuttavia, è che la crescita economica delle regioni meno sviluppate vada anche a riverberarsi, indirettamente, su quelle più sviluppate, dato che l’apertura di nuove opportunità di mercato permette di offrire più beni e servizi o a prezzi più alti, ai cittadini di quelle zone del mercato unico.
Si parla dunque di effetto moltiplicatore, secondo cui un euro speso in una regione più arretrata rifletterà nel tempo una crescita anche in quelle più sviluppate.
La politica di coesione in Italia: la Calabria
Elaborazione: Marco Guerra, Ufficio Studi e analisi Il Sole 24 ORE su dati OpenCoesione. Dati al 28/02/2022. Nel grafico cumulato sono stati considerati i soli valori riferibili esclusivamente alla singola regione (esclusi quindi i progetti interregionali). Nel grafico delle medie per regione / provincia sono invece stati presi in considerazione anche questi ultimi.
La Calabria ha complessivamente ricevuto oltre 7 miliardi e mezzo dalle politiche di coesione. A ciascun cittadino sono arrivati oltre 4.200 € di media con oltre 4.600 € per quelli di Catanzaro.
Per le spese riguardanti il rafforzamento della capacità amministrativa nella regione sono stati spesi il 4,4% dei fondi disponibili, una percentuale ben maggiore rispetto al 3,2 della media nazionale.
Si ringrazia per la collaborazione OpenCoesione https://opencoesione.gov.it/it/ per la collaborazione nella fornitura dei dati e si rimanda al sito del progetto dove potete consultare tutti i dati relativi alle politiche di coesione in Italia.
