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politica

Elezioni, ecco come le coalizioni si sono divise i collegi al maggioritario

Esattamente tra tre settimane, aperte le urne e contati i voti, sapremo quali sono i rapporti di forza con cui i partiti si presenteranno al Quirinale per le consultazioni per la formazione del nuovo governo. In particolare, quali sono i rapporti di forza all’interno delle due principali coalizioni, centrodestra e centrosinistra. Sondaggi a parte, una piccola anticipazione di quel che sarà la si può avere guardando ai collegi uninominali.

Ovvero a quei collegi che, con formula maggioritaria, eleggeranno un terzo dei deputati e dei senatori della Repubblica. Ogni formazione politica presenta un candidato e quello che ottiene più voti viene eletto. Il che significa, tornando alle due coalizioni, che guardando all’appartenenza politica del candidato scelto da centrodestra e centrosinistra è possibile capire quali potranno essere i rapporti di forza nel nuovo Parlamento.

Il centrodestra

Un’analisi che parte dalla coalizione che, stando ai sondaggi, è in vantaggio nelle preferenze di voto degli italiani. Questa mappa mostra come le quattro forze che la compongono, ovvero Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, si sono suddivise i 147 collegi uninominali della Camera:

Fratelli d’Italia, la formazione che dovrebbe ottenere il maggior numero di consensi, è anche quella che esprime il maggior numero di candidati, ovvero 58. I collegi in cui sono candidati sono rappresentati in bianco nella mappa. Seguono Lega (46) e Forza Italia (36), mentre Noi moderati ne esprime solo 7. Un clic sulla mappa fa comparire, oltre al nome del collegio, anche quello della persona candidata e del partito cui appartiene. Questa, invece, la situazione al Senato:

Anche in questo caso, Fratelli d’Italia fa la parte del leone, avendo ottenuto la candidatura in 36 dei 74 collegi uninominali di Palazzo Madama. La Lega ne ha ottenuti 23, Forza Italia 12 e Noi moderati appena 3.

Il centrosinistra

Guardando all’altra coalizione in corsa per le elezioni del 25 settembre, la mappa cambia profondamente. Nel senso che la stragrande maggioranza dei collegi uninominali di Camera e Senato vedono un candidato del Partito democratico. Questo è dovuto sia alla grande distanza, nei sondaggi, tra le percentuali attribuite al Pd e quelle accreditate alle altre forze politiche della coalizione. Ma anche al fatto che i democratici hanno garantito il diritto di tribuna, ovvero hanno ospitato nelle loro liste candidati leader di altri partiti, come il Psi. Ecco la situazione per quanto riguarda i collegi relativi a Montecitorio:

Su un totale di 147 collegi, quelli in cui è candidato un esponente democratico sono ben 119. Alle altre forze restano le briciole: +Europa ne ha 13, l’alleanza tra Europa Verde e Sinistra italiana 8, Impegno civico 7. Una proporzione rispettata anche per quanto riguarda il Senato:

In 62 dei 74 collegi del Senato, il candidato del centrosinistra è riconducibile al Partito democratico. Appena uno è lasciato ad Impegno civico, 7 all’alleanza tra Verdi e Sinistra italiana, 4 a +Europa.