A partire dall’anno 2000, in vista dell’allargamento dei confini dell’Unione, la strategia per l’utilizzo dei fondi di coesione è stata più programmata mentre le cifre disponibili si sono ampliate notevolmente, da 27 miliardi all’anno circa nel primo settennato fino a 50 nel penultimo ciclo, concluso nel 2020.
Nel primo periodo sono state definite le cosiddette Regioni Obiettivo, in funzione del Pil pro capite: se inferiore al 75% della media europea rientravano nel parametro per cui vi era una maggiore focalizzazione dei fondi (il 70% del totale di quelli disponibili).
A partire dal 2007, con un maggiore collegamento con le strategie di politica economica degli stati, il programma, che si basava sui tre fondi (FESR, FSE e coesione), ha cercato di affiancare alla crescita economica anche quella della conoscenza e dell’ambiente.
L’allargamento ad est dell’Unione europea, con l’ingresso di Stati dal reddito medio più basso, ha fatto anche abbassare la soglia delle Regioni Obiettivo, privilegiando, di fatto, i nuovi membri.
Con il periodo 2014-2020, invece, si assiste ad una più stretta collaborazione con gli stati membri, che devono definire accordi di partenariato coordinando la destinazione delle risorse nazionali e dell’Unione tra i settori di intervento.
Per quanto riguarda l’Italia, i fondi sono stati complessivamente di 32,8 miliardi, di cui la maggior parte (22,3) destinati alle regioni del meridione (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e 1,1 a quelle cosiddette in transizione (Sardegna, Abruzzo e Molise).
La politica di coesione in Italia: il Friuli – Venezia Giulia
Elaborazione: Marco Guerra, Ufficio Studi e analisi Il Sole 24 ORE su dati OpenCoesione. Dati al 28/02/2022. Nel grafico cumulato sono stati considerati i soli valori riferibili esclusivamente alla singola regione (esclusi quindi i progetti interregionali). Nel grafico delle medie per regione / provincia sono invece stati presi in considerazione anche questi ultimi.
1,35 Miliardi di euro è stata la dotazione trasferita dall’Unione al Friuli per i progetti esclusivi del territorio. Considerando l’impatto complessivo, ciò significa oltre 1.500 € per cittadino che a Trieste diventano oltre 2.500 €.
Nella regione, ben sette euro ogni dieci sono andati in progetti che hanno a che fare con il lavoro o l’impresa: per confronto, nella media italiana il dato non arriva al 50%.
Si ringrazia per la collaborazione OpenCoesione https://opencoesione.gov.it/it/ per la collaborazione nella fornitura dei dati e si rimanda al sito del progetto dove potete consultare tutti i dati relativi alle politiche di coesione in Italia.