Dall’anno dei mondiali di calcio maschili in Italia a quello che, molto probabilmente, tutti vorrebbero dimenticare: come sono cambiate le emissioni di gas serra tra il 1990 ed il 2020? Detto che da un punto di vista generale nel periodo considerato i paesi dell’Unione europea hanno ridotto di un terzo le emissioni inquinanti, i dati recentemente rilasciati da Eurostat permettono un’analisi maggiormente accurata. Consentono cioè di verificare, settore per settore, come siano andate le cose.
Numeri che InfoData ha visualizzato nell’infografica che apre questo pezzo. Ogni colonna indica un settore, specificato nella parte bassa, e rappresenta la variazione percentuale di emissioni tra il 1990 ed il 2020. Il colore, invece, indica il valore assoluto delle emissioni di gas serra, misurati in milioni di tonnellate di CO2 equivalente, un’unità di misura che consente di valutare l’impatto sul riscaldamento globale di gas diversi. Più una barra è scura, in altre parole, e maggiori sono le emissioni in valori assoluti: in questo modo è possibile apprezzare meglio il valore delle variazioni percentuali. Di default viene visualizzata la situazione relativa all’UE a 27, basta però cliccare su una bandiera per ottenere i dati relativi alla nazione selezionata.
Guardando al quadro europeo, il settore che ha visto la maggiore contrazione percentuale nelle emissioni di gas serra è quello dell’industria e delle costruzioni, che fanno segnare una riduzione di oltre il 44%. Importante anche lo sforzo compiuto dal settore della produzione di energia: non solo per il calo percentuale del 33%, ma perché questa riduzione significa una minore emissione di 1,2 bilioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Il trasporto, sia aereo ma soprattutto su gomma, hanno invece registrato un aumento delle emissioni. Sotto questo profilo, però, sono necessarie alcune precisazioni. Intanto, nel 1990 nei paesi dell’Unione, secondo la Commissione europea, circolavano 163 milioni di veicoli, nel 2020, questa volta il dato è dell’associazione europea dei produttori di auto Acea, si è saliti a 243. Ancora, nel 1995 è entrato in vigore il trattato di Schengen, che ha reso più semplice la circolazione di persone e merci all’interno dell’Unione. Mentre, per quanto riguarda il trasporto aereo, il periodo considerato è quello che ha visto l’esplosione delle compagnie low cost, che hanno aperto a una fetta più grande della popolazione la possibilità di volare.
Ma in tutto questo, l’Italia? Cliccando sul tricolore, l’infografica mostra come l’unico settore ad aver registrato un aumento nelle emissioni è rappresentato dalla gestione dei rifiuti. Si tratta di un incremento di poco inferiore all’8%, peraltro in un comparto che in termini assoluti ha un’incidenza bassa sul totale delle emissioni italiane di gas serra. Così come in Europa, anche nel nostro paese i settori che hanno visto una riduzione percentuale maggiore sono quello dell’industria e delle costruzioni, capace addirittura di dimezzare le emissioni (-50,3%), e quello della produzione dell’energia (-29,7%). Comparto, quest’ultimo, che rischia un significativo passo indietro se la crisi energetica dovesse portare alla riaccensione delle centrali a carbone.
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