Non è una gara: perdiamo comunque tutti. Dal pre al post pandemia le competenze numeriche e alfabetiche dei ragazzi che nell’estate 2022 frequentavano terza media sono peggiorate in tutte le province italiane. Nel complesso 4 ragazzi e ragazze su dieci non raggiungono le competenze alfabetiche minime richieste, addirittura il 46% al Sud, e il 43% non raggiunge quelle numeriche, con picchi del 56% nel Meridione. Tutte le provincie d’Italia che presentano tassi di insufficienza nelle competenze numeriche superiori al 50% sono al Sud: Crotone (dove si sfiora il 70% di ragazzi insufficienti), Agrigento, Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Caltanissetta, Siracusa, Enna, Trapani, Napoli, Cosenza, Catania, Sassari, Oristano, Foggia, Catanzaro, Ragusa, Caserta, Nuoro, Taranto, Messina, Brindisi, Salerno, Sud Sardegna, Matera, Frosinone, Cagliari e Latina. Vi sono al contempo province dove la percentuale di insufficienti in matematica è inferiore a un terzo, e sono praticamente tutte al Nord: Sondrio, Belluno, Lecco, Monza, Aosta, Trento, Udine, Vicenza, Padova, Como, Treviso, Siena e Pordenone. Un gap analogo si riscontra esaminando i risultati delle competenze alfabetiche minime. Di nuovo: non si tratta di una gara, ma di rilevare un gradiente che non può che avere un’origine socio-economica.
Lo riporta l’ultima Nota sulle misure del benessere equo e sostenibile dei territori di Istat.
Cosa significa “non raggiungere le competenze sufficienti?”
I dati provengono dalle prove INVALSI, che dal 2018 elabora livelli di competenze per l’Italiano, la Matematica e l’Inglese a seconda del grado di istruzione (la terza media è il Grado 8). I livelli sono cinque, in ordine di difficoltà crescente. Nel caso dell’italiano significa che i ragazzi insufficienti non hanno raggiunto il livello 3, non hanno cioè saputo individuare una o più informazioni fornite esplicitamente in una porzione ampia di testo, distinguendole da altre non pertinenti. Ricostruire il significato di una parte o dell’intero testo ricavando informazioni implicite da elementi testuali (ad esempio punteggiatura o congiunzioni) anche mediante conoscenze ed esperienze personali. Non hanno colto la struttura del testo (ad esempio titoli, capoversi, ripartizioni interne) e la funzione degli elementi che la costituiscono. Non conoscono e usano parole ed espressioni comuni, anche non legate a situazioni abituali. Non conoscono e utilizzano le forme e le strutture di base della grammatica e la relativa terminologia.
Non aver raggiunto il livello 3 di 5 in matematica significa non utilizzare le abilità di base acquisite nella scuola secondaria di primo grado e collegare tra loro le conoscenze fondamentali. Non rispondere a domande che richiedono semplici ragionamenti a partire dalle informazioni e dai dati o che richiedono il controllo dei diversi passaggi risolutivi e del risultato. Non risolvere problemi in contesti abituali o che presentano alcuni elementi di novità, per esempio nella rappresentazione delle informazioni. Non riconoscere rappresentazioni diverse di uno stesso oggetto matematico (ad esempio numeri decimali e frazioni).
Le ragazze del Sud stanno peggio di tutti
Nel 2018 non raggiungeva le competenze numeriche minime richieste il 37% dei maschi e il 41% delle femmine frequentanti la terza media. Nel 2022 siamo saliti rispettivamente al 41,6% e al 45,8%. Dal 2018 al 2022 il tasso di giovani che non erano sufficienti alle prove INVALSI di matematica è passato dal 37,6% al 41,6% fra i maschi e dal 41% al 45,8% fra le ragazze.
Il gap nord sud è eclatante anche fra le donne. Ben 6 ragazze su 10 che frequentano la terza media nel Meridione non raggiungono le competenze matematiche richieste: un peggioramento notevole rispetto al pre pandemia, quando ci si assestava al 53%. Al nord le loro coetanee che non raggiungono gli obiettivi minimi sono il 37,6%, poco più della metà delle loro amiche.
Dati vecchi sull’abbandono scolastico
A questo punto sarebbe interessante capire quanti ragazzi hanno abbandonato la scuola media in questi anni di pandemia, ma al momento non c’è questo dato. Le statistiche più recenti pubblicate dal MIUR a maggio 2021 arrivano a comprendere per le scuole medie il passaggio dall’anno scolastico 2018-19 al 2018-19. 5.852 ragazzini su 1.704.447 hanno interrotto la frequenza scolastica senza valida motivazione nel corso dell’anno scolastico: lo 0,34% dei frequentanti, cioè un ragazzo su 300. A questi si aggiungono coloro che hanno terminato un anno scolastico ma non si sono ripresentati al successivo: altri 5.086, lo 0,30% del totale dei frequentanti a inizio anno. Parliamo dunque di 10.938 ragazzi persi che non hanno conseguito la licenza media, con percentuali molto più elevate al sud, in particolare in Sicilia e Calabria, dove si rilevano percentuali di abbandono doppie rispetto a molte regioni del nord. Esattamente dove sono più alti i tassi di ragazzi insufficienti alle prove INVALSI.
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