L’annuncio della segretaria americana all’Energia Jennifer Granholm sui passi avanti compiuti nel campo della fusione nucleare ai Lawrence Livermore National Laboratory, dove per la prima volta si è riusciti a generare una quantità di energia maggiore rispetto a quella impiegata per innescare la reazione, ha riacceso l’attenzione sulla possibilità di produrre energia atomica. Specie in un contesto in cui il mondo, o almeno quello occidentale, fa i conti con una crisi energetica aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina.
Detto che l’annuncio di martedì 13 dicembre ha un significato soprattutto militare e che ci vorranno decenni perché si possa arrivare a produrre energia grazie alla fusione in quantità tali da incidere sul fabbisogno mondiale, mentre la crisi energetica e soprattutto il cambiamento climatico sono temi da affrontare al più tardi oggi, vale la pena fare il punto su chi e quanto produce energia grazie al nucleare. Grazie alla fissione nucleare, per essere precisi.
La mappa che apre questo pezzo è stata costruita a partire dai dati contenuti nell’ultima edizione del World nuclear industry status report e mostra la percentuale di energia prodotta dalla fissione in quei paesi in cui sono attive centrali nucleari. I numeri, aggiornati al 1 luglio di quest’anno, dicono che il paese maggiormente dipendente dall’energia atomica è la Francia: la fissione garantisce il 69% della produzione domestica. Segue l’Ucraina con il 55%, un dato che tiene conto anche della produzione della centrale di Zaporizhzhya, che a fine settembre è stata spenta a causa dell’invasione russa. Gli altri due paesi nei quali il nucleare produce almeno la metà dell’energia generata sono il la Slovacchia (52,3%) e il Belgio (50,8%). La Russia si ferma al 20%, gli Stati Uniti al 19,6%, la Cina appena al 5%. Ma quante sono le centrali attive oggi nel mondo?
In totale, gli impianti in funzione sono 440 e la nazione che ne ospita di più sono gli Stati Uniti, dove ne sono attivi ben 92. Seguono la Francia con 56 e la Cina con 55. Pechino sembra però decisa a recuperare terreno sul fronte dell’energia nucleare, tanto che è il paese in cui è in costruzione il maggior numero di nuove centrali.
Ben 21 le centrali in costruzione in Cina, un numero che proietterà Pechino al secondo posto nel mondo per il numero di impianti nucleari. L’Italia, al momento, non rientra nel novero. Le forze che sostengono il governo, però, hanno inserito nel loro programma il ritorno al nucleare anche nel nostro paese. Un cambio di strategia che, al momento, resta però solo una promessa elettorale.