Quando ci si appresta ad entrare nella settimana di Natale, pensando alla cena della Vigilia, oltre a tutto quello che riguarda le tradizioni legate alla festività in senso stretto c’è un altro punto fermo che ormai è diventato sinonimo con la sera del 24 dicembre.
La consapevolezza che in televisione verrà trasmesso “Una poltrona per due” in prima serata è di fatto un caposaldo mediatico da circa quindici anni nonostante la pellicola, al suo debutto nel 1984, non fosse stata acclamata dal pubblico delle sale italiane con grande entusiasmo, fermandosi al tredicesimo posto dei film più visti dell’anno.
Pur potendo vantare un cast di primissimo piano composto da due icone del grande schermo degli anni ’80 come Dan Akroyd e Eddie Murphy, diretti da una firma prestigiosa come John Landis con cui i due attori hanno partecipato anche in altri titoli (basti pensare a “The Blues Brothers” per Akroyd e “Il pricnipe cerca moglie” per Murphy), il mito “natalizio” di quello che uscì nelle sale americane con il nome “Trading places” è tutto italiano, o quantomeno anche negli stessi Stati Uniti non è considerato un must per quanto riguarda il genere di Natale.
Ma siccome siamo in periodo di feste, come da tradizione, noi di Info Data vogliamo portare un po’ di clima natalizio con il nostro solito approccio data driven e, per farlo, restando in ambito cinematografico, abbiamo dato un’occhiata alla classifica dei venti “Christmas movies” per quanto riguarda gli incassi generati al botteghino, servendoci dei numeri riportati su Wikipedia.
Nei grafici che seguono la lista dei titoli è ordinata in funzione del dato di incasso rivisto dopo averlo adeguato all’inflazione del dollaro americano (lato destro in verde), riportando comunque l’incasso effettivo in relazione all’anno di uscita nelle sale (colonna sinistra in rosso).
Interagendo con gli istogrammi (passaggio del cursore da desktop o click da dispositivi mobile), è possibile scoprire l’anno di riferimento accompagnato anche dalla locandina della pellicola.
A prescindere dall’adeguamento o meno dell’inflazione, i tre film che hanno riscosso maggior successo restano gli stessi ma, per coerenza, ripercorreremo la graduatoria basandoci sul dato rappresentato in verde, così da normalizzare valori di pellicole uscite a distanza di tre decenni.
Ecco quindi che il podio cinematografico dei film natalizi vede come assoluto vincitore “Home Alone” (in Italia, “Mamma ho perso l’aereo”), uscito nel lontano 1990, che fece incassare alla casa produttrice Hughes Entertainment l’equivalente odierno di oltre un miliardo di dollari (476 milioni dell’epoca) grazie alle peripezie del piccolo Kevin (interpretato da Macaulay Culkin) alle prese con due ladri seriali dopo essere stato dimenticato a casa da parte della propria famiglia, partita per le vacanze.
Il titolo fu un successo così grande tanto da farne arrivare sul grande schermo anche un seguito – “Home Alone 2: Lost in New York” – a distanza di soli due anni, andando a fruttare altri 744 milioni di dollari “odierni” (359 milioni nel 1992) e consacrando il giovanissimo attore americano nello star system (arrivando ad essere molto amico di Michael Jackson) anche se poi la sua carriera si sarebbe arrestata per motivi poco piacevoli legati a diatribe personali, compresa quella con i genitori in merito alla gestione dei suoi guadagni.
In terza posizione si trova invece il primo di una serie di film più recenti e, nello specifico, trattasi di “The Grinch”, datato 2018 che ha fatto registrare 595 milioni di dollari “attualizzati” a fronte di un incasso di 512 milioni che lo posizionerebbero al primo posto assoluto se non si tenesse conto dell’adeguamento relativo all’inflazione.
A poca distanza in termini di incassi (quarto in entrambe le graduatorie con l’equivalente di 594 milioni odierni) ma anche di soggetto, compare nuovamente “Il Grinch” che però nel titolo originale recita “Dr. Seuss’ How the Grinch stole Christmas” ed è stato principalmente interpretato da Jim Carrey, basandosi sulla trasposizione dell’omonimo romanzo del Dottor Seuss, al secolo Theodor Seuss Geisel, scrittore e fumettista statunitense di origini tedesche.
Proseguendo nell’elenco, continuano i punti di contatto tra i film dato che due posizioni più in basso troviamo nuovamente Jim Carrey come interprete di un film di animazione basato nuovamente su un omonimo romanzo – in questa occasione scritto da Charles Dickens – vale a dire “A Christmas Carol” (uscito nel 2009 con un incasso complessivo pari a 441 milioni del 2022), in cui uno scorbutico ed egoista finanziere respinge l’invito a cena da parte dell’unico parente rimastogli in vita, dando il “la” ad una serie di incontri con lo spirito del Natale che gli farà cambiare idea sul modo di approcciarsi alle persone.
Il film che lo precede al quinto posto con 485 milioni “normalizzati” è sempre un film di animazione che porta per giunta la stessa firma in regia da parte di Robert Zemeckis (arrivato al successo anche grazie alla saga di Ritorno al Futuro, senza dimenticare Forrest Gump) e tratta le vicende di un treno passeggeri – il Polar Express – che la vigilia di Natale si ferma davanti alla finestra di un ragazzino, invitato a salire a bordo con destinazione Polo Nord.
Tra gli altri titoli che completano la lista dei venti presi in esame ce ne sono almeno due che sono ben noti al grande pubblico come Love Actually – settimo con 387 milioni di dollari – e Die Hard – decimo grazie ai 348 milioni adeguati all’inflazione.
Il primo è una commedia romantica arrivata nei cinema nel 2003 interpretata da un cast di notevole spessore in cui spiccavano, tra gli altri, i britannici Hugh Grant, Liam Neeson e Colin Firth che racconta una storia ambientata a Londra a partire da cinque settimane prima del Natale, mentre il secondo è forse uno degli action movie più cult degli anni ’80, che vede come protagonista assoluto Bruce Willis.
Quest’ultimo è stato spesso al centro di alcuni dibatti sulla legittimità dell’inclusione nelle liste dei film natalizi e sebbene in molti sostengano che ci siano tante evidenze tra cui il periodo in cui è ambientato, alcune tracce della colonna sonora, con anche una simil apparizione di Babbo Natale, ci sono poi anche altri che si oppongono a questa teoria portando come argomentazioni il fatto che ci sia troppa violenza per lo standard del genere e che si potrebbe fare un riassunto della trama senza neanche citare il periodo natalizio, specie se si ricorda che la pellicola venne lanciata nelle sale a Luglio.
Vi lasciamo quindi alla consultazione della lista completa per vedere di colmare alcune lacune se per caso voleste diventare degli esperti della cinematografia sul tema, arricchendo il vostro background in materia, magari proprio aspettando “Una poltrona per due”.