Cosa rende felici le persone? In questo blog ce lo chiediamo spesso, anche a livello personale. Per questo appena qualcuno propone indicatori, strumenti e ricerche per misurare la “contentezza” ci interessiamo subito all’argomento. Nathan Yau fondatore di Flowing Data ha provato a prendere in considerazione alcune “dimensioni” del fenomeno felicità e le ho messo su questo grafico.
I cerchi più grandi rappresentano le attività più comuni. I dati provengono dal modulo sul benessere dell’American Time Use Survey. Alle persone è stato chiesto di assegnare un punteggio di significato e felicità da 0 a 6 per le attività durante il giorno. L’autore scrive di avere scaricato i dati tramite IPUMS e ho utilizzato i dati di tutti gli anni disponibili: 2010, 2012, 2013 e 2021. E di avere poi lavorato i dati con R.
Cosa è emerso? Che in alto a destra, nel quadrante dove diamo il punteggio più alto in termini di significato e di felicità troviamo il gioco e il tempo che passiamo con i bambini. Naturalmente c’è la partecipazione ai riti e agli appuntamenti religiosi. Ma anche la guida dell’auto (siamo negli Usa) e la cura della tavola e del cibo per cena e pranzi. All’estremo opposto invece (poco felicità e poco senso) troviamo i “compiti” a casa, i lavoretti secondari per guadagnare qualcosa di più. Magiare e bere sono più soddisfacenti di televisione e film.
Per approfondire.
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