Le relazioni commerciali tra l’Unione europea e la Federazione russa hanno subito un forte impatto a seguito dell’invasione dell’Ucraina. A quantificare un’affermazione abbastanza ovvia ci ha pensato Eurostat, che ha rilasciato alcuni dati relativi ai rapporti commerciali tra Bruxelles e Mosca.
Dopo aver toccato i 23,5 miliardi di euro nel mese di marzo del 2022, quello immediatamente successivo all’ingresso delle truppe russe in territorio ucraino, le importazioni dalla Russia in Europa sonio calate fino a 13,5 miliardi nel novembre dello scorso anno. Si tratta di una contrazione del 42,4% nel giro di nove mesi. Al contrario, le esportazioni dall’Unione alla Federazione, dopo essersi dimezzate tra febbraio e marzo del 2022, hanno ripreso lentamente a risalire.
Il risultato è che il saldo commerciale dell’Europa nei confronti della Russia resta negativo. Ma, a seguito della scelta di Mosca di invadere l’Ucraina, la differenza tra import ed export si è andata assottigliando:
Come si vede dal grafico, negli ultimi due anni la distanza maggiore si è registrata a marzo del 2022, quando la differenza tra il valore dei beni che i paesi Ue importavano da Mosca e quelli che vendevano in territorio russo era pari a 19,6 miliardi di euro. Nel novembre dello scorso anno, invece, questa differenza si è ridotta a 8,12 miliardi, registrando in altre parole un calo del 58,6%. Una situazione dovuta in larga parte alle sanzioni economiche che l’Unione europea ha imposto alla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.