Immagini il lettore di ordinare una pizza e di tagliarla in otto fette. E immagini che una di queste otto fette, peraltro piuttosto abbondante, non la potrà mangiare, perché se l’è già mangiata l’aumento dei prezzi. Un modo contorto, questo, per dire che a dicembre 2022 il prezzo della pizza era cresciuto del 15,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Per effetto dell’inflazione, in altre parole, a parità di costo si mangia una pizza con una fetta in meno.
Il dato arriva da Eurostat e si riferisce in realtà al costo delle pizze e delle quiche, le torte salate tipiche della cucina francese. E fa riferimento ad una media europea. I numeri relativi al 2022 sono rappresentati nel grafico che apre questo pezzo. Ogni pizza corrisponde ad un mese e la barra rossa indica l’ampiezza della fetta che viene metaforicamente mangiata dall’inflazione. Come si può notare, il 2022 ha visto un aumento costante del costo di questo prodotto. Basti pensare che a gennaio l’incremento era di appena il 2,2% rispetto allo stesso mese del 2021.
Come detto, però, il grafico che apre questo pezzo presenta il valore medio a livello europeo dell’aumento del prezzo della pizza. Eurostat, però, consente anche di valutare la situazione all’interno di quasi tutti i singoli paesi dell’Unione. Ecco la situazione:
Il grafico funziona esattamente come il precedente: ogni pizza rappresenta una nazione, identificata dalla bandiera al centro, mentre la barra rossa indicala porzione che bisogna cedere all’inflazione. La buona notizia, per il nostro paese, è che l’Italia è la seconda nazione con l’incremento più basso: a dicembre una pizza costava il 9,6% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, un aumento comunque significativo. Meglio, anzi meno peggio solo in Lussemburgo, dove l’incremento si è limitato al 7,2%.
All’estremo opposto ci sono Bulgaria, Lituania e soprattutto Ungheria dove il prezzo di pizze e quiche è cresciuto rispettivamente del 37,2, del 38,5 e del 45,8%. Detto in altre parole, se a Budapest a dicembre 2021 una pizza costava 10 euro, un anno più tardi il listino prezzi arrivava a sfiorare i 15 euro.