Saranno 53 quest’anno le candeline da soffiare sulla torta dell’Earth Day che si celebrerà il 22 aprile, esattamente come nella prima edizione tenutasi nel 1970.
L’evento che ormai include una varietà di eventi coordinati a livello mondiale su earthday.org coinvolge circa un miliardo di persone distribuite tra gli oltre 192 paesi aderenti all’iniziativa originatasi negli Stati Uniti dopo che, l’anno prima, ad una conferenza dell’UNESCO l’attivista per la pace John McConnell propose di indire un giorno che potesse rendere omaggio alla Terra.
Di lì ad un anno, il senatore Gaylord Nelson decise di organizzare per il 22 aprile 1970 un cosiddetto “teach-in” (una sorta di forum educativo, normalmente dedicato ad affari legati alla politica), dedicato alla sensibilizzazione verso l’ambiente, andando poi ad affidarne l’organizzazione ad un giovane attivista, Denis Hayes, nominandolo coordinatore nazionale.
La genesi del nome è piuttosto curiosa visto che nacque un po’ per caso grazie al contributo – come volontario – da parte di Julien Koenig, noto pubblicitario reso celebre dalla sua campagna per Volkswagen “Think Small”, riconosciuta da Advertising Age come “la più grande campagna pubblicitaria del ventesimo secolo”.
Stando ad Hayes il soprannome di “teach-in” non stava funzionando dal punto di vista della comunicazione, così decise di chiedere consiglio a Koenig che tornò da lui qualche giorno dopo con diverse proposte tra cui “E Day”, “Enviroment Day”, Ecology Day” ed appunto “Earth Day”, sostenendo che quest’ultimo fosse il suo preferito dato che il 22 aprile era anche il suo compleanno e che, distrattamente, birthday (compleanno) avesse una somiglianza inspiegabilmente sibillina con “Earth Day”; Hayes concordò ed il resto è storia.
Come ogni anno, anche questa volta, noi di Info Data abbiamo deciso di dare il nostro contributo orientato ai numeri per diffondere la sensibilizzazione verso una tematica che dovrebbe necessariamente stare a cuore a tutti.
Nel dettaglio, abbiamo pensato di riproporre un trend decisamente da tenere monitorato dato che riguarda come sta continuando a cambiare la temperatura de nostro pianeta registrata sulla superficie, basandoci sui dati forniti da climate.nasa.gov che riportano le osservazioni climatiche dal 1880 fino al 2022.
Nel grafico è illustrato lo scostamento registrato in ogni singolo anno rispetto al periodo preso come riferimento nel trentennio 1951-1980, espresso in gradi centigradi.
Come appare evidente sia dalle curve annuali (una con i valori puntuali e l’altra con un andamento più ammorbidito per minimizzare gli “sbalzi”) che da quelle su base decennale andando a prendere il valore medio delle singole annualità, la differenza rispetto al valore soglia ha visto un’evoluzione a senso unico sempre in crescita.
Partita con un -0,17°C nel 1880, toccando il minimo storico nel 1909 a quota -0,49°C, fatta eccezione per il periodo corrispondente alla Seconda Guerra Mondiale (caratterizzato da consumi spropositatamente più alti della norma proprio per via delle risorse dedicate ad armamenti e relativi processi produttivi), la curva ha poi visto un’ascesa mediamente costante arrivata a toccare la vetta di +1,02°C in due occasioni a distanza di quattro anni, l’ultima delle quali nel 2020.
Inutile dire che il dato è decisamente preoccupante ma quantomeno l’evidenza è sempre più sotto gli occhi di tutti e, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, negli ultimi due anni si sono registrati valori più bassi di quasi due decimi di grado rispetto agli ultimi due picchi, come il +0,89°C dello scorso anno ed il +0,85°C del 2021.
Oltre i numeri
Mettendo da parte le evidenze statistiche, ci sono comunque un sacco di aspetti riguardanti l’Earth Day che possono essere apprezzati anche senza dettagli numerici, a partire anche dal tema che ogni anno caratterizza l’evento e che per questa edizione recita “Invest in our planet” (“Investi nel nostro pianeta”).
L’invito a questa forma speciale di investimento è rivolto a tutti in modo che imprese, investitori e mercati si impegnino a perseguire la generazione di valore tramite innovazione e pratiche “green” e che, allo stesso tempo, i cittadini contribuiscano a loro volta, facendosi portavoce di piccoli cambiamenti nel quotidiano orientati alla sostenibilità come il risparmio energetico e la lotta allo spreco di cibo.
Non possono mancare inoltre numerose iniziative catalizzate proprio dalla giornata mondiale per la Terra che, in giro per il globo, provano a dare un segnale forte come ad esempio la missione di Google che ha deciso di lanciare la missione di salvataggio della barriera corallina grazie al supporto dell’intelligenza artificiale con il progetto “Calling in Our Corals”.
In pratica, grazie alla collaborazione con un gruppo di biologi marini, sono stati posizionati microfoni subacquei in varie barriere coralline che spaziano da Panama all’Australia così da registrare i suoni di quegli habitat; si andranno poi ad incoraggiare gli utenti che vorranno contribuire affinché ascoltino queste registrazioni così identificare i suoni prodotti dalle creature che popolano il mare in modo da poter addestrare l’intelligenza artificiale sul come sono composti gli ecosistemi scelti per questa iniziativa, al fine di monitorarne la salute e controllare fenomeni di pesca abusiva.
Anche in Italia non mancano idee al supporto della tutela dell’ambiente come ad esempio il “Villaggio per la Terra”, iniziativa nata da Earth Day Italia che si articolerà dal 21 al 25 aprile tra il Galoppatoio di Villa Borghese e la terrazza del Pincio (di Roma) e prevederà una serie di eventi che ruotano attorno a sport, spettacolo e cultura con particolare attenzione per i più piccoli grazie a diversi laboratori didattici a tema ambientale, rievocando lo stesso spirito con cui è nato in origine il concetto di Earth Day.
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