Scrivi qualche riga e il servizio ti crea un video che corrisponda a quella descrizione (allo script). Immagini e attori (avatar) creati appositamente, in modo artificiale. Questa è la probabile prossima frontiera dell’IA generativa. Già possibile esplorarla, con centinaia di servizi disponibili.
Prima di analizzare quelli che per la stampa specializzata sono i migliori del momento, bisogna ricordare che sono ancora sistemi in parte immaturi. Prova ne è che i big del settore, Meta e Google, ancora non hanno rilasciato al pubblico i propri, anche se li hanno annunciati. Meta dice che il suo “Make a Video” è ancora da perfezionare; Google teme anche utilizzi distorti del suo Imagen, tali da alimentare la disinformazione.
Questi sistemi di IA generativa sono insomma ancora un passo indietro rispetto a quelli tipo chatbot testuale o creatori di immagini. Utilizzano modelli tecnologici detti “Diffusion” (il più famoso è il creatore di immagini – non video – Dall E di OpenAi, la stessa azienda di Chatgpt), diversi da quelli large language model alla base dell’IA generativa testuale. Articolo integrale di Alessandro Longo su Il Sole 24 Ore.com
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