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tecnologia

Da Harry Potter mafioso agli ultimi videogiochi ripensati a 8 bit. L’Ai generativa continua a divertire #datavizandtools

Un giorno guarderemo indietro e la possibilità di creare un’opera digitale da zero, usando una tavoletta grafica o un pennino, ci sembrerà qualcosa di antico e superato. Lo stesso scatto di una foto, alla vecchia maniera, è stato già superato come apice nell’offrire il miglior contenuto scelto da una giuria, nello specifico quella di una sezione dei Sony World Photography Awards, che ad aprile avevano scelto un’immagine creata dall’intelligenza artificiale come vincitrice della sezione Creative. Nessuno se ne era accorto, fin quando Boris Eldagsen, l’autore, ha rivelato il trucco. Un punto di non ritorno, che pone le basi per una profonda riflessione su quanto dovrebbe valere l’arte generata dall’IA rispetto a quella che nasce, esclusivamente, dalla mente umana. Un problema di second’ordine quando gli algoritmi più famosi del momento vengono usati, magari senza volerlo, per ingannare, per mostrare la realtà come non è, per confondere e creare stupore. Che è un po’ l’obiettivo dell’arte stessa, alla vecchia maniera. Qui l’articolo integrale di Antonino Caffo su Il Sole 24 Ore.com

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Qui sotto il video e le immagini di demonflyingfox con Harry Potter mafioso.