I bambini italiani in quarta elementare pare leggano meglio dei coetanei europei, ma peggio dei loro fratelli maggiori. Lo evidenzia la nuova edizione dell’indagine PIRLS, che monitora le abilità di lettura tramite una serie di questionari rivolti a bambini, ai loro genitori e a insegnanti in molti paesi del mondo. Questa grande raccolta dati condotta nel 2021 è la quinta rilevazione (la prima edizione risale al 2001) promossa dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) e diretta dal TIMSS & PIRLS International Study Center presso il Boston College, a cui l’Italia aderisce attraverso INVALSI – sulla literacy in lettura degli studenti al quarto anno di scuola primaria.
Il punteggio medio dell’Italia è superiore alla media dei Paesi europei partecipanti: a parità di risultati in lettura l’età media dei bambini italiani è inferiore di almeno 6 mesi rispetto alla media degli altri Paesi. I bambini di quarta in Italia hanno ottenuto punteggi più alti rispetto agli amici di Germania, Francia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Albania, Austria. Nella maggior parte dei paesi sono le bambine ad aver ottenuto risultati di lettura più elevati, e in Italia, le alunne ottengono un risultato medio in lettura superiore di 7 punti a quello dei coetanei maschi. Nella maggior parte dei Paesi (ben 42 su 57 esaminati), una percentuale maggiore di bambine ha dichiarato di sentirsi molto sicura nella lettura. In Italia, il 46% delle bambine si sente brava a leggere, contro il 40% dei bambini.
Sono vent’anni esatti che PIRLS monitora i risultati sulla lettura fra i bambini di quarta primaria, e i cambiamenti nel tempo dei risultati in lettura mostrano diminuzioni in tutto il mondo. In 21 paesi su 32 i risultati medi sono più bassi anche solo dal 2016 al 2021. In Italia, nel 2021 gli studenti ottengono un risultato medio significativamente inferiore di 11 punti rispetto a quello rilevato 5 anni prima. Colpa della pandemia? Sul lungo periodo in realtà i risultati degli studenti sono nuovamente in linea con quelli di 10 anni fa (PIRLS 2011) e 20 anni fa (PIRLS 2001).
Ma come è costuito questo punteggio? Quali sono le reali abilità di lettura dei nostri studenti? La scala PIRLS è composta da quattro livelli: base (da 400 a 475 punti), Intermedio (da 475 a 550 punti), Alto (da 550 a 625 punti) e Avanzato (oltre i 625 punti). Ai bambini vengono fatti leggere dei brani e viene chiesto loro di rispondere a una serie di domande che compongono un certo punteggio. Il punteggio finale rappresenta un livello medio ottenuto da quel ragazzo o ragazza. Livello base significa per esempio saper individuare, recuperare e riportare informazioni, azioni o idee esplicitamente dichiarate nel testo, ma anche fare semplici inferenze dirette sulle azioni dei personaggi oppure per spiegare per un risultato. La buona notizia è che la maggior parte dei paesi partecipantiè in grado di portare quasi tutti i bambini di quarta primaria a un livello base di lettura. In tutti i Paesi, tranne 10, almeno l’85% dei bambini raggiunge infatti il livello base. In Italia siamo al 97%. Fra questi, più di 8 studenti su 10 raggiungono anche almeno il livello intermedio, che significa saper individuare sentimenti e idee e interpretarne le cause e comunicare le idee centrali di un testo. Nella metà dei Paesi partecipanti, almeno il 36% degli alunni sono lettori relativamente competenti, in grado di interpretare, integrare e valutare una varietà di elementi testuali e visivi in testi di media e alta difficoltà.
4 alunni italiani su 10 raggiungono addirittura il livello considerato alto, che significa saper valutare il contenuto per prendere una posizione e motivarla; descrivere la funzione informativa di elementi non testuali; riconoscere il ruolo delle parole scelte dall’autore per trasmettere il proprio punto di vista. Infine, l’8% dei bambini italiani di quarta elementare appartiene al livello di comprensione testuale avanzato, che prevede di saper fare delle valutazioni, anche sul punto di vista dell’autore. La mediana internazionale è del 7% mediana internazionale, con picchi a Singapore (più di 1/3) e a Hong Kong (più di 1/5).
Un’altra domanda è se gli studenti siano più capaci ad affrontare alcuni compiti di lettura o certi tipi di testo. Pare di sì: dai dati è risultato che in Italia, bambine e bambini in quarta primaria dimostrano le stesse abilità nella lettura di testi letterari e di testi informativi.
Chiaramente parliamo di punteggi medi, ma è fondamentale distinguere i gruppi sociali e i fattori che influenzano negativamente i risultati nella lettura e nella comprensione testuale. Le differenze di rendimento associate allo status socio-economico e culturale emergono già chiaramente in quarta elementare (-86 punti a livello internazionale). Gli alunni con un elevato status socioeconomico hanno ottenuto risultati significativamente più alti, con una media di 543 punti, mentre gli alunni con uno status socioeconomico inferiore hanno ottenuto risultati più bassi hanno ottenuto in media 457 punti. I dati (si vedano i grafici) evidenziano questo gradiente anche a seconda dell’area geografica della nostra penisola. Inoltre, i bambini e le bambine che sono stati coinvolti spesso dai genitori in attività prescolastiche di lettura ottengono risultati migliori rispetto agli alunni i cui genitori li hanno coinvolti qualche volta (+23 punti). Anche in Italia la differenza di punteggio tra i due gruppi di alunni è significativa anche se più contenuta (+16 punti di distacco).