Una buona notizia. Le fonti rinnovabili nel 2025 supereranno il carbone come prima fonte di energia al mondo, e insieme al nucleare copriranno quasi tutta la crescita della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni. Cosa vuole dire? Che un aumento significativo delle emissioni di CO2 del settore energetico globale è improbabile nei prossimi anni, grazie al rapido aumento della capacità di energia rinnovabile.
La fonte (della notizia) è l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) che nel suo rapporto per il 2023 sul mercato dell’elettricità prevede che la domanda elettrica crescerà in media del 3% all’anno nei prossimi 3 anni, contro una media del 2,4% negli anni prima della pandemia. Entrando più nello specifico prevede che le fonti di energia rinnovabile come l’energia solare ed eolica, insieme al nucleare, soddisferanno in media oltre il 90% dell’aumento della domanda globale entro il 2025. Sul lato dell’offerta, la crescita prevista della produzione di corrente da rinnovabili in 3 anni è di 2.450 TWh (equivalenti al 98% della crescita della domanda). La Iea prevede che le fonti pulite saliranno da 8.349 TWh nel 2022 a 10.799 TWh nel 2025, superando come prima fonte di energia globale il carbone. La produzione elettrica di questo rimarrà stabile, da 10.325 TWh del 2022 a 10.217 TWh nel 2025.
Per quanto buona c’è un’altra notizia. Che è quella che proviene dall’ultimo rapporto dell’Ipcc. Secondo l’ultimo report (AR6 Synthesis Report: Climate Change 2023 — IPCC) del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC), l’agenzia dell’ONU responsabile della scienza del clima, la Terra si sta riscaldando a una velocità che non ha precedenti, almeno negli ultimi 2.000 anni. L’ultimo decennio è stato il più caldo degli ultimi 125.000 anni. E fin qui nessuna buona notizia anzi, come scrive il Sole 24 Ore, è sempre più a rischio l’obiettivo di contenere sotto 1,5 gradi l’aumento delle temperature. L’unica buona notizia riguarda appunto le rinnovabili. Tra il 2010 e il 2019 si sono osservate importanti riduzioni del costo unitario dell’energia solare (85%), dell’energia eolica (55%) e delle batterie agli ioni di litio (85%). Quanto al processo di decarbonizzazione invece il processo è ancora troppo lento. L’impressione è che si spendano più soldi per la causa ambientale che per trovare soluzioni più rapide. Ammesso che esistano.