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Il 9,4% degli occupati italiani lavora più di 49 ore a settimana. E gli altri?

Quanti occupati lavorano meno del dovuto o meglio di quanto è previsto nel loro contratto di lavoro? A questa domanda Eurostat non sa rispondere anche perché non ci sono dati. Mentre sa dirci quante persone in percentuale passano in ufficio o sul posto di lavoro più di 48 ore a settimana.

Il limite delle 49 ore non è arbitrario ma è previsto dalla prima convenzione dell’organizzazione internazionale del lavoro (Oil) del 1919. Quindi diciamo che è un limite sicuramente novecentesco. Di fatti all’interno dell’Europa il divario è molto ampio. soprattutto tra i paesi dell’Europa settentrionale e quelli dell’area sud-orientale del continente.

Nell’Ue , nel 2022 il 7% degli occupati ha lavorato  più di 49 ore o più a settimana nel proprio lavoro principale. Un tasso più elevato di lavoratori autonomi ha lavorato a lungo (30% del totale dei lavoratori autonomi) rispetto ai dipendenti (4% del totale dei dipendenti). Inoltre, gli orari di lavoro lunghi erano più comuni tra i lavoratori qualificati dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (28% del totale dei lavoratori qualificati dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca) e dei dirigenti (24%) rispetto a qualsiasi altro gruppo professionale principale (tutti con meno dell’8 % ) .

 

E in Italia? Da noi il 9,4% degli occupati supera le 49 ore. I dati, precisa Eurostat, sono riferiti ai lavoratori di età tra i 15 e i 64 anni e indicano la media di ore di lavoro settimanali trascorse nell’impiego principale, in tutti i settori economici.

 

Cosa dicono i dati dell’Ocse? Secondo i dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), nel 2021 la media di ore di lavoro, considerando sia i contratti full time che quelli part-time, è salita a 1.669 all’anno. Nel 2020 era di 1.559 mentre nel 2019 era ben più alta: 1715. Vuole dire che non siamo ancora tornati a livello pre covid.


Ocse  tiene conto del numero totale di ore effettivamente lavorate in un anno e lo si divide per il numero medio di persone occupate per anno. Nel conteggio delle ore effettivamente lavorate sono inclusi anche gli straordinari (pagati o non pagati) mentre non si tiene conto delle festività, dei congedi annuali retribuiti, della malattia e degli scioperi. Il monte ore di lavoro riguarda sia i dipendenti che i lavoratori autonomi.

Quante persone sono occupate in Europa?

Nel 2022, il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni dell’Ue era occupato. Si parla cioè di 193,5 milioni di persone. Tra i Paesi dell’Unione, undici hanno visto tassi di occupazione superiori al 78% (uno dei tre obiettivi fissati nel piano d’azione 2030 del Pilastro europeo dei diritti sociali), con i Paesi Bassi (83%), la Svezia e l’Estonia (entrambi 82%) ai massimi. I tassi più bassi sono stati registrati in Italia (64,8%), Grecia (66%) e Romania (69%). Lo stima sempre Eurostat

Quanto costa il lavoro in media? 

In tema di costo orario medio del lavoro: se la media Ue è di 30,5 euro (34,3 euro nell’intera area dell’euro), Bulgaria e Romania sono lontane con 8,2 euro e 9,5 euro. In cima alla graduatoria Lussemburgo (50,7 euro). E l’Italia? Poco sotto la media con 29,4 euro, un valore che è 3-4 volte più alto rispetto ai due Paesi dell’Est europeo meno cari.