La classificazione, che prevede anche una pericolosità bassa e una media, arriva da Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale. I dati sono aggiornati al 2020. InfoData ha visualizzato, per ogni comune italiano, il valore relativo alla percentuale di territorio a pericolosità idrica elevata: più il colore tende al rosso e maggiore è questo valore.
Ad un primo sguardo appare chiaro come la zona più a rischio sia quella del bacino del fiume Po e dei suoi affluenti. Bene specificare che le zone di color mandorla Sole24Ore sono quelle per cui la percentuale di territorio a rischio elevato è pari a zero. Fanno eccezione le Marche, per le quali non sono disponibili dati. Questa, più nel dettaglio, è invece la situazione in Toscana:
L’area coni valori più alti è quella della valle dell’Arno, fiume del quale in queste ore si teme la piena. Preoccupazione analoga a quella che si vive in Veneto:
Tra i fiumi monitorati ci sono il Bacchiglione e il Tagliamento che, insieme all’Isonzo e alla costa orientale del lago di Garda rientrano tra le aree con la più alta percentuale di territorio ad elevata pericolosità.
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