Nel 2021 il sistema di sorveglianza ha segnalato 6,5 nuovi casi di condilomi genitali al giorno (2372 nel 2021 e 65263 dal 1991 a oggi; 2,5 casi di clamidia al giorno (891 in totale in Italia, 11.383 dal 1991), 2,2 casi di gonorrea al giorno (826 in totale per 10.597 in 30 anni), e 1,6 casi di sifilide I e II (582 nel 2021 e 10.022 dal 1991 a oggi), e un caso ogni due giorni di herpes genitale segnalato (233 nel 2021 e 10.623 in trent’anni). La maggior parte dei contagiati è uomo.
Il Ministero della Salute ha reso noti i nuovi dati sulle infezioni sessualmente trasmesse (IST): in trent’anni, dal 1991 al 2021. Nel complesso possiamo dire che per quasi tutte le malattie (fanno eccezione l’herpes genitale e la sifilide latente) la prevalenza negli ultimi 15 anni è andata crescendo.
Fanno eccezione gli ultimissimi anni, tra il 2018 e il 2020, durante i quali è stata osservata una riduzione del 27,8% circa delle segnalazioni. Questo trend positivo riguarda però gli uomini eterosessuali, ma non gli uomini che fanno sesso con uomini (MSM). Fra questi ultimi, tra il 2000 e il 2021, si è assistito a un incremento del 23,2% dei casi annui di IST. Non si capisce perché non siano precisati anche i comportamenti sessuali delle donne, dal momento che le IST si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale: vaginale, anale e orale.
Per quanto riguarda la nazionalità, il numero di casi di IST in stranieri è rimasto relativamente stabile dopo il 2012, con una riduzione dei casi dopo il 2017, così come osservato anche tra gli italiani.
In Italia sono presenti due sorveglianze sentinella. Una, basata su centri clinici e attiva dal 1991, segnala le persone con una diagnosi confermata di IST in atto, mentre una seconda, basata su laboratori di microbiologia clinica e attiva dal 2009, segnala le persone che si sottopongono a test di laboratorio per Chlamydia trachomatis e/o Trichomonas vaginalis e/o Neisseria gonorrhoeae.
Clamidia (Ct)
Il 69,4% dei casi di Clamidia del 2021 è stato diagnosticato in uomini e il 30,6% in donne, e si stima che circa il 70-80% delle femmine e il 50% dei maschi siano asintomatici. Le manifestazioni cliniche della clamidia se compaiono lo fanno circa a 1-3 settimane dal contagio. Nelle donne i principali sintomi sono secrezioni mucose filanti dalla vagina, sanguinamento, sensazione di irritazione, e talvolta l’uretrite. Negli uomini, l’infezione da clamidia può provocare uretrite con secrezioni irritazione, infiammazione e prurito. Quando viene trasmessa attraverso un rapporto anale, l’infezione può anche diffondersi al retto causando una proctite, mentre tramite rapporti orali il rischio è infezione alla gola con faringite. In rarissimi casi la clamidia può portare a una forma di artrite reattiva (la Sindrome di Reiter). La clamidia non curata può portare nelle donne a cervicite che è stata correlata a dolore pelvico cronico, occlusione tubarica, talvolta sterilità.
Gonorrea
Le segnalazioni di gonorrea sono triplicate dal 2010 al 2021, raggiungendo un picco massimo nel 2021. Il 94,1% dei casi di gonorrea nell’ultimo anno ha riguardato uomini, con un incremento specie tra gli MSM 77% circa dei casi annui di IST segnalati dal 2010 al 2021. Oggi il 46,6% dei casi di gonorrea riguarda uomini eterosessuali, il 47% MSM e il 6,4% donne.
Anche la gonorrea si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale, sia vaginale, che anale, che orale e da come sintomi iniziali dolore a urinare, sia negli uomini che nelle donne, e in queste ultime anche dolore nei rapporti. Se non curata può portare alle stesse manifestazioni e complicanze della clamidia. Inoltre, le persone affette da gonorrea hanno una probabilità maggiore, rispetto a chi non ha la gonorrea, di trasmettere e/o acquisire l’HIV.
Sifilide
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una riduzione dei casi (-23% dal 2016 al 2020) e il 91% dei contagiati oggi è uomo. Anche la sifilide si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale e orale), e anche tramite il sangue. La sifilide si sviluppa in tre stadi, il primo dei quali presenta la tipica ulcera (sifiloma) rosso scuro, nodulare, rotondeggiante e dura sui genitali, oppure sull’ano, ma anche in bocca o in gola. A distanza di un paio di mesi al massimo iniziano a comparire sulla pelle delle macchie rosate accompagnate da linfonodi mobili, duri e indolenti, accompagnati spesso da febbre e stanchezza. Se in questo periodo si va dal medico, il quale suggerirà esami per diagnosticare la presenza del batterio, si può guarire facilmente. Se invece non ci poniamo troppe domande su queste strane macchie, che spariscono autonomamente in poco tempo, si entra nella cosiddetta fase latente, che può durare anche anni senza manifestazioni per poi sfociare molti anni dopo con una serie di manifestazioni anche gravi a carico dell’apparato cardiovascolare, e nervoso.
Condilomi genitali
I condilomi sono l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa, ma la buona notizia è che negli ultimi tempi, in particolare dal 2018 al 2021 si è osservata una riduzione del 30% circa del numero di casi di condilomi ano-genitali, molto probabilmente attribuibile alle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi. Il condiloma è causato da alcuni sottotipi di Papillomavirus umano (HPV), in particolare i tipi 6 e 11 di HPV sono responsabili del 90% dei casi di condilomi genitali.
Le manifestazioni cliniche si verificano in circa l’1% della popolazione adulta sessualmente attiva; è stato osservato un netto incremento tra il 1975 e il 2006 e si è rilevato che circa l’80% delle persone infette è di età compresa tra i 17 ed i 33 anni, con un picco nella fascia d’età compresa tra i 19 e i 25 anni. Il periodo di incubazione è di circa 3 mesi e si ritiene che la maggior parte guarisca spontaneamente con eliminazione del virus entro 8-12 mesi.