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cronaca

C’è l’accordo tra Hamas e Israele su ostaggi e tregua umanitaria. Le vittime della striscia di Gaza finora dopo 43 giorni di conflitto

Non è un ”cessate il fuoco”, ma una intesa per ”una pausa di 4 giorni”. ”Il significato del ‘cessate il fuoco’ è che dopo il fuoco non c’è una sua ripresa. Lo scopo invece è la liberazione di ostaggi. Tuttavia, l’accordo tra Israele e Hamas per una tregua umanitaria e il rilascio degli ostaggi è stato definito come “un importante passo avanti”.

 

Dall’inizio della guerra, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha documentato 178 attacchi sanitari nella Striscia di Gaza che hanno provocato 22 morti e 48 feriti tra gli operatori sanitari in servizio.

Dall’11 novembre, in seguito al collasso dei servizi e delle comunicazioni negli ospedali del nord, il Ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas non ha aggiornato il numero complessivo delle vittime. Il bilancio delle vittime segnalato al 10 novembre alle 14:00 (ultimo aggiornamento fornito) era di 11.078, di cui 4.506 bambini e 3.027 donne. Circa altri 2.700, tra cui circa 1.500 bambini, sono stati dati come dispersi e potrebbero essere intrappolati o morti sotto le macerie, in attesa di essere salvati o recuperati, secondo gli ultimi dati disponibili dal Ministero della Salute di Gaza.

Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, dall’inizio delle ostilità, il 7 ottobre, almeno 53 giornalisti sono stati uccisi.

Nelle 24 ore precedenti le 18:00 del 21 novembre, due soldati israeliani sarebbero stati uccisi a Gaza, portando a 73 il numero totale di soldati uccisi dall’inizio delle operazioni di terra, secondo fonti ufficiali israeliane.

Per altre informazioni qui trovate il bollettino n.46 di Ocha

Qui sotto l’infografica realizzata con i dati dell’Ufficio della Nazione Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha)  nei territori occupati (Ot).  Come in altre parti del mondo, Ocha coordina la risposta alle emergenze per salvare vite umane e proteggere le persone nelle crisi umanitarie.

 

Qui sotto trovate la loro dasboard che tiene traccia dal 2008 delle vittime del conflitto.

 

Si può navigare con mouse, toccare o passare con il puntatore sui grafici per interagire con i dati; puoi applicare filtri per ora, zona, contesto e appartenenza delle vittime.

Le informazioni sull’occupazione e sulle vittime legate al conflitto vengono regolarmente raccolte dal personale sul campo dell’OCHA e inserite nel database della Protezione dei civili dell’OCHA, dopo revisione e verifica. Di norma, affinché un incidente possa essere inserito nel database, deve essere convalidato da almeno due fonti indipendenti e affidabili. Le eccezioni a questa regola includono incidenti che hanno provocato feriti israeliani, dove le informazioni sono generalmente basate su resoconti dei media.

Finora le Nazioni Unite non sono state in grado di produrre cifre indipendenti, complete e verificate sulle vittime; i numeri attuali sono stati forniti dal Ministero della Sanità palestinese a Gaza e dalle autorità israeliane e attendono ulteriori verifiche. Vengono fornite anche altre cifre ancora da verificare.

Quali vittime sono incluse?

Sono incluse solo le vittime che sono il risultato di scontri tra palestinesi e israeliani nel contesto dell’occupazione e del conflitto. Non sono inclusi gli incidenti che hanno provocato vittime e che non hanno comportato scontri diretti, come ritardi di accesso, uso sconsiderato di armi, ordigni inesplosi e crollo di tunnel. Sono escluse anche le persone uccise o ferite in incidenti legati al conflitto avvenuti in Israele e che non hanno coinvolto residenti dei territori occupati. https://www.ochaopt.org/data/casualties#