Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

Otto libri di dati e sui dati (e non solo) per Natale

«Nulla somiglia tanto alla bocca di un cannone quanto l’orlo di una bottiglia di inchiostro», scriveva Victor Hugo. Leggere cambia le cose, talvolta le stravolge. Ogni libro letto diventa, impercettibilmente, parte di noi. La sostanza di quel che leggiamo, le nostre letture passate divengono sostanza della nostra persona. Perciò fate attenzione a quel che leggete. Propongo ai lettori di Info Data un piccolo florilegio di libri su temi disparati ma indubitabilmente attuali, legati gli uni agli altri dall’avere un comune riferimento ai dati: dati di percezione, di conoscenza, dati misconosciuti, dati storici e dati d’esistenza, dati d’archivio, di fantasia e dati di scienza. Si tratta di libri che ho letto appassionatamente e che ora consiglio a voi. Se ne regalerete qualcuno, assolverete al vostro dovere di lettori attivamente impegnati nella costruzione del mondo. O, per lo meno, nella costruzione di un buon vicinato di lettori con cui conversare in modo più sapido e stimolante ogni qual volta ne abbiate occasione.

 

 

La nostra esperienza è costituita di dati illusori?

 

Pensate alla virtualità in modo radicale. Che cosa intendo? Immaginate che il mondo, la cui esistenza ci appare cosi solida, sia invece il prodotto di un piccolo genio ingannatore, che durante la veglia ci ammannisce illusioni perfettamente coerenti. Se trovate naïve l’idea di un demone maligno, immaginate di abitare da sempre un mondo virtuale generato da un potente computer, capace di simulare perfino la vostra vita interiore. Sapreste dimostrare che questo non stia accadendo? Badate che una istintiva incredulità non vale da sola come un buon argomento. David Chalmers, filosofo australiano che insegna a New York, dove codirige il Centre for Mind, Brain and Consciousness, contribuisce in modo originale al dibattito su questo tema apparentemente bizzarro, che in varie forme ha percorso l’intera storia del pensiero occidentale. Dunque, esiste un mondo fuori della nostra percezione? Esiste Dio? Il mondo simulato è una ipotesi non solo ragionevole, ma razionale, sostiene Chalmers. Ma quindi, quale natura ha la realtà? E com’è possibile condurre una vita moralmente buona nella realtà virtuale? Regalate questo libro a uno scettico – certamente avrete almeno un amico che abbracci posizioni radicali in metafisica come la negazione del mondo esterno – e lo renderete felice.

 

Chalmers – Più realtà. I mondi virtuali e i problemi della filosofia  – Cortina (2023, pp. 622, 31,35 Euro)

 

 

Come possiamo ottenere solidi dati di conoscenza?

 

Teorie cospirative e negazionismi variamente declinati, climapiattismo e ostilità ai vaccini: la contemporaneità non somiglia affatto al Reame della Ragione vagheggiato dagli illuministi; è, al contrario, un coacervo di irrazionalismi di vario segno, un luogo in cui l’accettazione emotiva di false notizie prevale spesso sull’evidenza e la ‘testardaggine epistemica’ sulla conoscenza. Complici talvolta i media e la politica, innumerevoli ‘idee zombie’, come le ha definite Paul Krugman, continuano a circolare, sebbene siano da tempo smentite e confutate, dunque tecnicamente ‘morte’. Vi sembra iperbolico? Eccessivo? Nel 2018 il notiziario online Patch pubblcava un articolo intitolato “Quanto è stupida l’America: 10 cose alle quali le persone credono veramente”. Alcune di queste erano, piuttosto, cose alle quali quasi un terzo degli americani non credono, come il fatto che l’Olocausto portò alla morte sei milioni di ebrei, o che la Terra orbiti intorno al sole, o che Homo Sapiens non sia il prodotto evolutivo di una selezione delle specie, ma piuttosto di un atto creativo divino, peraltro recente. Sarei voluto essere più tempestivo nel segnalarvi questo piccolo saggio, edito lo scorso anno da Cortina, di Steven Nadler e Lawrence Shapiro, entrambi professori di filosofia presso l’università del Wisconsin-Madison. Ma non è mai tardi per apprendere i principi fondamentali della logica, dell’argomentazione e dell’evidenza; diverrete temibili polemizzatori e disputatori invincibili capaci di inchiodare malinformati, negatori molesti e gonfianuvoli all’evidenza delle verità di fatto e di ragione che non vogliono concedervi. A proposito: se non avete mai sentito parlare di ‘testardaggine epstemica’, leggete questo libro. O regalatelo a qualcuno che ve lo speghi.

 

Nadler-Shapiro – Quando persone intelligenti hanno idee stupide – Cortina (2022, pp.226, 18,05 Euro)

 

 

 


 

 

Una poderosa rassegna di dati misconosciuti

 

Ciascuna epoca è ignorante a modo suo e, nondimeno, ogni epoca ritene di poter rivendicare un buon vantaggio di conoscenza sulle quelle passate. Gli arabofoni considerano il periodo preislamico una «Età dell’ignoranza» (al-Jāhiliyya). La Rinascenza tacciava di oscurantismo il Medioevo. L’Illuminismo ritenne di poter spazzare via d’un colpo dispotismo, fanatismo e superstizione, tutti frutti di ignoranza, decretando una nuova età della conoscenza e della ragione. E cosi via, per secoli. Non sono mancati, tuttavia, i promotori dell’ignoranza, come il clero cattolico e protestante della prima modernità. Essi denunciavano i pericoli insiti nel generale entusiasmo per la conoscenza (epistemofilia), che unita a un’eccessiva curiosità rappresentava un peccato «solitamente veniale, ma talvolta anche mortale». Questo libro si rivolge proprio a coloro che, peccando di curiosità, si domandano quale ruolo l’ignoranza abbia rivestito nella storia. Peter Burke, uno dei pù autorevoli storici europei, esamina con stile sciolto e cordiale tipico degli scrittori anglosassoni, la storia epocale di un concetto che riguarda da vicino – da molto vicino – anche la contemporaneità. Religione e scienza, guerre e catastrofi, politica e affari vengono riletti in questo saggio alla luce delle storie straordinarie di chi ha tenacemente avversato l’ignoranza e di coloro che, al contrario, ne hanno fatto il proprio stemma in passato come oggi.

 

Peter Burke – Ignoranza. Una storia globale – Cortina (2023, pp.384, 23,75 Euro)

 


 

Quando i dati della storia hanno come un sapore di romanzo 

 

Il celebratissimo lungometraggio di Christopher Nolan Oppenheimer ha forse tralasciato qualcosa di essenziale: l’Operazione Alsos. Gli Stati Uniti consideravano i progressi nazisti in campo atomico la minaccia più radicale e concreta di tutto il conflitto, tanto che vi prestarono una attenzione quasi maniacale, allestendo una delle più memorabili quanto misconosciute operazioni di spionaggio della storia. Sam Kean ne rivela in questo libro l’intricatissimo contesto scientifico e strategico, ricordando l’eclettica e audace «brigata» che la portò a termine: scienziati di genio, militari e spie alle prime armi si trovarono ad agire sul crinale di una limacciosa morale di guerra che includeva, da ogni parte, non solo l’inganno sistematico e il sabotaggio, ma anche l’omicidio. Ne emergono ritratti di personaggi talvolta discutibili ma a loro modo eroci come l’ex giocatore di baseball e poliglotta Max Boerg, l’aviatore Joe Kennedy junior, il fisico olandese Samuel Goudsmt e i coniugi premi Nobel Joliot-Curie. Tra storia della fisica e trame spionistiche La brigata dei bastardi offre al lettore un avvincente intreccio di generi, che ripercorre, decifrandole, alcune delle pagine più spaventose e drammatiche della nostra storia quasi recente.

 

Sam Kean – La brigata dei bastardi. La vera storia degli scienziati e delle spie che sabotarono la bomba atomica nazista – Adelphi (2022, pp.492, 30,40 Euro)

 

I dati dell’esisteza vagliati alla luce del riconoscimento reciproco

 

Le recenti proposte di una ‘educazione sentimentale’ per adolescenti trovano un buon fondamento in quel noto paradosso coniato da François De la Rochefoucauld, secondo cui «Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate, se non avesso mai sentito parlare dell’amore» («Il y a des gens qui n’auraient jamais été amoureux s’ils n’avaient jamais entendu parler d’amour»). I sentimenti si apprendono; e noi apprendiamo i sentimenti se diveniamo in grado di nominari, di circoscriverli per mezzo delle parole, se ne conosciamo le forme e le cause. I sentimenti, differentemente dalle passioni e dagli appetiti, richiedono valutazione e discernimento. Ma siamo consapevoli, noi, che i nostri sentimenti, risentono del modo in cui siamo stati educati e, per così dire, trincerati nel nostro recinto di genere? Consiglio a tutti i lettori, donne e uomini, questo libro, che al tempo della sua prima pubblicazione, nel 1949, gettò profondo scandalo nella scena culturale, politica e civile, e che intende renderci più consapevoli come uomini e come donne, stabilendo un reciproco confronto. «Un giorno mi è venuta voglia di dare una spiegazione su me stessa. Ho cominciato a riflettere e mi sono accorta con una specie di sorpresa che la prima cosa che avrei dovuto dire era: sono una donna. L’intera mia formazione affettiva, intellettuale, è stata differente da quella di un uomo… Avevo cominciato a riflettere su me stessa, e mi ero accorta che esisteva una “condizione femminile”. Avevo voluto spiegarla, ecco tutto».

 

Simone de Beauvoir – Il secondo sesso – Il Saggiatore (2016, pp.763, 26 Euro)

 

Cosa accade quando dati di fantasia e d’archivio vengono giustapposti dalla penna di un romanziere?

 

«Venezia, notte imprecisata di un mese imprecisato del 1677». Un uomo percorre a grandi passi il dedalo di calli attraverso la notte silenziosa. Il cuore gli martella in petto. Ha in braccio un fagotto di stracci, una piccola bimba appena venuta al mondo… È Lucietta, che abbandonata nella ruota dell’Ospedale della Pietà, diverrà, in grazia del suo spiccatissimo talento musicale, organista prediletta di Antonio Vivaldi. Lucietta cresce orfana in un mondo repressivo e chiuso, ma riesce a formarsi come musicista provetta; Antonio diviene prete e compositore di fama; ma pur nella differenza delle loro parabole, si stringe tra i due un legame di reciproco affetto, che durerà sino al termine delle loro esistenze. Vivaldi morirà nel 1741 a Vienna; Lucietta terminerà i suoi giorni lì dov’era sempre vissuta, all’Ospedale della Pietà, nel 1757. Federico Maria Sardelli, artista autenticamente eclettico e anima della rinascenza vivaldiana, narra con prosa elegante e lieve la storia di una artista «dimenticata non semplicemente in quanto donna, ma in quanto appartenente alla classe dei diseredati». Questo romanzo, che intreccia sapientemente ricostruzioni fantastiche e dati d’archivio, vi condurrà nella quotidianità pulsante di una Venezia al contempo «frivola e colta», politicamente al tramonto, ma ancora luminosa per la fioritura delle arti, di cui la musica era, allora, indiscussa regina.

 

Federico Maria Sardell – Lucietta. Organista di Vivaldi – Sellerio (2023, pp.328, 15 Euro)

 

Il dominio dei dati decreterà la fine della teoria?

 

Nella primavera del 2016 AlphaGo, un algoritmo sviluppato da DeepMind, azienda controllata da Google, sfida il coreano Lee Sedol, ritenuto il miglior giocatore al mondo di Go, un noto gioco di scacchiera. Alla mossa 37 della seconda partita AlphaGo prende una decisione di cui né Lee Sedol né i programmatori riescono a scorgere lo scopo e il beneficio: la macchina aveva commesso un evidente errore. Solo dopo qualche tempo divenne evidente che era stata proprio quella mossa a gettare le basi dell’attacco finale con cui l’algoritmo aveva ottenuto una clamorosa vittoria. AlphaGo era in grado non solo di fare cose imprevedibili, ma pure incomprensibili ai suoi stessi creatori. Da dove venivano le strabilianti capacità dell’algritmo? Da un addestramento condotto su circa 80 milioni di partite, 30 milioni delle quali registrate e 50 milioni giocate dall’algoritmo contro sé stesso. L’enorme potere della macchina proveniva, cioè, dai dati. Nello Cristianini, noto nel mondo per le sue ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale, racconta con competenza e semplicità i principi che governano gli algoritmi di cui tutti noi facciamo quotidianamente uso; principi che sottendono un vero e proprio mutemento di paradigma rispetto al recentissimo passato delle tecnologie generative e predittive. Non più modelli teorici, ma pattern statistici appresi direttamente dalla realtà. «Voglio conoscere i pensieri di Dio, il resto sono dettagli», dichiarava Einstein. Cristianini ci racconta come le macchine riescano, oggi, ad agire e prevedere fatti futuri senza comprendere i pensieri di Dio, ma solo attraverso i dati.

 

Nello Cristianini – La scorciatoia. Come le macchin sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano – Il Mulino (2023, pp.216, 15,20 Euro)

 

I dati della Storia per comprendere il presente e forse… il futuro.

 

La storia è punteggiata di fatti memorabili, sanguinosi e tragici, che ne interrompono per un breve o lungo tratto il corso, rammentandoci, con ciò, che la vicenda umana non è affatto il luogo in cui si esprime la Provvidenza; ma che essa vive, piuttosto, di cortocircuiti e conflitti, tentativi frustrati e attese disilluse, da cui trae il suo incedere tortuoso e sempre imprevedibile. Alessandro Barbero, storico tra più noti al largo pubblico, ci racconta con la consueta – lui sì – linearità e perspicuità di stile alcune delle più spettacolari e sanguinose rivolte del Medioevo trecentesco: la jacquerie, il tumulto dei Ciompi, l’insurrezione inglese, la rivolta dei Turchini. Non si tratta, tuttavia, di un semplice testo divulgativo o di rassegna; questo libro difende, infatti, una tesi che non gli storici hanno condiviso: nonostante il fallimento, ci segnala Barbero, queste insurrezioni non furono il frutto dissennato dell’azione di piccole masse diseredate e incoscienti, ma detonarono per la scintilla di rivendicazioni consapevoli e, sia pure nel loro esito incerto, fondate. Ma perché una tale concentrazione di rivolte nella seconda metà del ‘300? Barbero spiega quel che mostrano i dati: si trattò di un periodo di ascesa materiale per le masse contadine, il cui tenore di vita si accrebbe per decenni dopo le terribili epidemie di peste che decimarono la popolazione europea. E, come noto, chi può meglio nutrirsi può meglio sperare, e concepire possibilità di riscatto e di emancipazione sociale. È possibile individuare un parallelo con quanto accade oggi o accadrà domani? Leggete il libro per scoprirlo, oppure relagatelo e fatevelo raccontare.

 

Alessandro Barbero – All’arme! All’arme! I priori fanno carne! – Laterza (2023, pp.176, 18 Euro)

Un grafico e un libro è una nuova rubrica che esce tendenzialmente il venerdì  ma non è detto tutti i venerdì. Come la possiamo definire? Una recensione con didascalia intelligente.  

Le altre recensioni. 

 

L’inimmaginabile è stato immaginato #ungraficoeunlibro – Info Data (ilsole24ore.com)

Come si scrive un libro con l’intelligenza artificiale? #ungraficoeunlibro

Violenza sulle donne, sette donne e un uomo. Le storie di chi è rinato 

Ogni volta che un agente patogeno arriva a manifestarsi, si lascia dietro delle informazioni.

La verità è invisibile. Perché occuparsi della menzogna?

Come si impara la matematica della democrazia?

I vantaggi di un mondo iperglobalizzato non sono equamente distribuiti

E se tutto dovesse andare per il verso sbagliato? Le mappe dell’Antropocene del futuro #ungraficoeunlibro

Buchi bianchi, dati e ricerca scientifica. Parla Carlo Rovelli #ungraficoeunlibro