European Space Agency ha realizzato un video che mostra le concentrazioni orarie di Pm10 nella pianura padana dal 1° al 31 gennaio 2024.
Il PM10 – scrivono i ricercatori dell’agenzia spaziale – gioca un ruolo fondamentale nella dinamica della qualità dell’aria della Pianura Padana. Composto da varie particelle come polvere, polline e sottoprodotti della combustione, il PM10 è inalabile e può avere un impatto sulla salute respiratoria. La topografia e le condizioni meteorologiche uniche della valle contribuiscono all’accumulo di PM10, in particolare durante i periodi meteorologici stagnanti.
Secondo le direttive e gli standard legali dell’UE, le concentrazioni di PM10 superiori a 50 μg/m³ sono considerate pericolose e questa soglia non dovrebbe essere superata per nessun luogo per un numero specifico di giorni all’anno, generalmente fissato a 35 giorni.
Tuttavia, recenti osservazioni indicano che nel gennaio 2024 si sono verificati più casi in cui questa soglia critica è stata superata, evidenziando una tendenza preoccupante nelle fluttuazioni della qualità dell’aria. Questa tendenza, sebbene non insolita per gennaio, solleva notevoli preoccupazioni per la salute ambientale.
Nonostante l’inquinamento atmosferico prevalente nella Pianura Padana, in tutta Europa si osservano costantemente livelli di inquinanti atmosferici superiori agli standard UE, con la regione che supera regolarmente le concentrazioni medie annuali di particolato fine, come riportato dall’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) . Ciò solleva notevoli preoccupazioni per la salute ambientale.
L’inquinamento della Pianura Padana. La Pianura Padana, circondata dalle Alpi a nord e dagli Appennini a sud, funge da bacino naturale, creando un microclima che spesso intrappola gli inquinanti. In determinate condizioni meteorologiche, come le inversioni termiche, la valle diventa una conca dove si accumulano inquinanti, tra cui particolato e ossidi di azoto, portando ad elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici. L’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana presenta degli andamenti stagionali distinti. I mesi invernali spesso subiscono un aumento dei livelli di inquinamento a causa delle inversioni termiche e della maggiore domanda di energia per il riscaldamento.
Quello sotto invece è l’animazione mostra la fluttuazione delle emissioni di biossido di azoto in tutta Europa dal 1° gennaio 2020 all’11 marzo 2020, utilizzando una media mobile di 10 giorni. Questi dati provengono dallo strumento Tropomi a bordo del satellite Copernicus Sentinel-5P che mappa una moltitudine di inquinanti atmosferici in tutto il mondo. Siamo nel 2020 in pieno Covid. “Anche se potrebbero esserci leggere variazioni nei dati dovute alla copertura nuvolosa e ai cambiamenti meteorologici, siamo molto fiduciosi che la riduzione delle emissioni che possiamo vedere, coincida con il blocco in Italia che causa meno traffico e attività industriali”.
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