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Antartide, ghiaccio più sottile dagli anni ’70. L’accelerazione inizia però negli anni Novanta

Una nuova ricerca pubblicata su Nature mostra che, mentre alcune piattaforme di ghiaccio antartiche si stanno assottigliando almeno dagli anni ’70, un assottigliamento diffuso ha subito un’accelerazione negli anni ’90.  Le piattaforme di ghiaccio, che fungono da barriere protettive per i ghiacciai continentali, si stanno indebolendo, innescando un processo che potrebbe avere conseguenze devastanti per il pianeta. Qui sotto vedete prima e dopo, a sinistra l’immagine è del 24 gennaio 1973. Scorrendo a a destra si arriva al 15 dicembre 2001, trent’anni dopo.

La coppia di immagini, si legge nel sito della Nasa,  mostrano il ghiacciaio di Pine Island, una delle regioni dell’Amundsen Sea Embayment dove il diradamento era già in corso negli anni ’70. Diverse aree irregolari visibili sulla superficie del ghiaccio nel gennaio 1973 (a sinistra) sono per lo più lisce nel dicembre 2001 (a destra). Le immagini sono state acquisite con l’ MSS (Multispectral Scanner) su Landsat 1 (a sinistra) e l’ ETM+ (Enhanced Thematic Mapper Plus) su Landsat 7 (a destra). Si noti che le immagini utilizzano una tavolozza in scala di grigi per ottenere una corrispondenza più ravvicinata tra i diversi sensori.

Le aree più colpite? La penisola Antartica occidentale: L’emblema di questa drammatica disgregazione è la piattaforma di ghiaccio Larsen B, crollata nel 2002. La sua scomparsa ha avuto un effetto domino sui ghiacciai circostanti, come il ghiacciaio Pine Island, che ora si trova a rischio di un distacco imminente dalla sua piattaforma di ghiaccio. Le immagini satellitari mostrano un assottigliamento significativo del ghiaccio in questa zona, con crepe e fratture che si estendono per chilometri.

Quanto all’Antartide orientale, un tempo era considerata una zona più stabile ma sta  mostrando segni di cedimento. La piattaforma di ghiaccio Totten, in particolare, sta perdendo massa a un ritmo preoccupante. Lo studio ha rilevato un assottigliamento di oltre 30 metri negli ultimi 25 anni, con un aumento del flusso del ghiaccio verso il mare.

Le cause? Il riscaldamento globale è il principale responsabile di questo scenario apocalittico. L’aumento della temperatura dell’oceano erode le piattaforme di ghiaccio dal basso, mentre il riscaldamento dell’aria ne accelera la fusione superficiale. E poi ci sono le correnti oceaniche calde, come la Corrente di Circumpolarità Antartica, stanno penetrando sotto le piattaforme di ghiaccio, amplificando il processo di scioglimento. Qui sotto una foto satellitare scattata il 20 gennaio 2024

Le conseguenze. Il distacco delle piattaforme di ghiaccio e il flusso accelerato dei ghiacciai verso il mare potrebbero causare un innalzamento del livello del mare di diversi metri nel corso dei prossimi secoli. Le città costiere di tutto il mondo sarebbero a rischio di inondazioni e di altri eventi metereologici estremi. La perdita di ghiaccio antartico minaccia la sopravvivenza di pinguini, foche, balene e altri animali che dipendono da questo ambiente per la loro sopravvivenza. Il crollo delle piattaforme di ghiaccio priverebbe questi animali del loro habitat naturale e delle loro fonti di cibo.

Per approfondire. 

Come si spostano gli iceberg nell’Antartide? In un video – Info Data (ilsole24ore.com)

A luglio in Antartide è sparita un’area delle dimensioni del Messico di ghiaccio marino rispetto alla media dal 1981 al 2010.

L’estensione del ghiaccio marino artico è ai minimi storici