Un database per guidare le regioni verso la neutralità climatica. Si chiama Ciro ed è la piattaforma sviluppata da Italy for Climate in collaborazione con l’Ispra in cui sono contenuti, analizzati e monitorati dati e buone pratiche ambientali. All’interno sono individuati 26 indicatori articolati in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità.
Gli indicatori da seguire
Tra questi anche dati e indicatori originali, elaborati per la prima volta e raccolti con l’obiettivo di fornire al dibattito pubblico e alle Amministrazioni locali un quadro completo e aggiornato che consenta di identificare le aree di miglioramento e le migliori pratiche da adottare.
20 regioni e media nazionale
Gli indicatori sono stati selezionati e costruiti in collaborazione con l’Ispra, con elaborazioni originali a partire dalle statistiche nazionali di competenza sui diversi temi e settori fra cui l’ Istat, Ispra, Enea, Aci, Gse e i Ministeri.
Per ciascun indicatore sono forniti i dati di tutte le 20 Regioni italiane e della media nazionale. Oltre agli indicatori, il database ha anche lo scopo di raccogliere e diffondere best practice, progetti o performance particolarmente meritevoli per ciascuna Regione.
Capitolo emissioni
Si parte dal capitolo Emissioni, «punto di partenza per valutare un percorso di neutralità climatica». A scorrere i dati emerge che per quanto riguarda le Emissioni procapite di gas serra del 2021, tonnellate di CO2 equivalente per abitante (tCO2eq/ab) la Campania è quella con il valore più basso 3.3 (tCO2eq/ab), mentre la Sardegna con 11 (tCO2eq/ab) è quella che ha il valore più alto. Per il capitolo il database mette in evidenza che «circa l’80% delle emissioni in Italia sono prodotte dai nostri consumi di energia, per questo intervenire sul risparmio energetico e sulla riduzione delle fonti fossili di energia è fondamentale per il percorso di transizione energetica del Paese». In questo caso, per quanto riguarda i consumi finali di energia procapite 2021, tonnellate di petrolio equivalente per abitante (tep/ab) si trova la Campania con 1.2 Tep/ab al posto più basso della classifica mentre il Friuli Venezia Giulia nel posto più alto. 2.8 Tep/ab
Rinnovabili
Poi il capitolo Rinnovabili, «uno dei settori in cui le Regioni possono dare il contributo più incisivo alla decarbonizzazione del Paese». La Valle D’Aosta è al primo posto con una quota di consumi energetici da rinnovabili pari al 96,7%. All’ultimo posto la Liguria con una percentuale di consumi da rinnovabili rispetto ai totali del 7,2%.
Dagli edifici all’industria
Tra i settori più energivori c’è quello che riguarda le emissioni procapite di gas serra degli edifici con tonnellate di CO2 equivalente per abitante (tCO2eq/ab). Al posto più basso la Sicilia 0.45 (tCO2eq/ab) e in vetta l’Emilia Romagna con 2.01 (tCO2eq/ab). L’industria, a leggere i dati e gli elementi indicati da Ciro è quella che «negli ultimi anni ha ridotto maggiormente le emissioni». I dati relativi alle tonnellate di CO2 equivalente per milione di euro di valore aggiunto (tCO2eq/M€) vedono in basso alla classifica il Trentino Alto Adige con 156 (tCO2eq/M€) e in vetta il Molise con 1080.7 (tCO2eq/M€).
Trasporti e agricoltura
Senza dimenticare i trasporti, settore in cui «ridurre le emissioni è più difficile, soprattutto in un Paese come l’Italia che presenta un’altissima dipendenza dall’utilizzo dell’automobile privata e fatica ancora ad avviare un solido mercato dell’auto elettrica». In questo caso la Campania è la regione con il valore più basso, 1.45 di tonnellate di CO2 equivalente per abitante(tCO2eq/ab) , mentre la Valle D’Aosta quella con il valore più alto pari a 4.05 tonnellate di CO2 equivalente per abitante.
L’agricoltura, «settore strategico per la decarbonizzazione del Paese, a cui possono contribuire pratiche agricole virtuose e una migliore gestione degli allevamenti» vede la Liguria come regione con il dato più basso in fatto di emissioni di gas serra dell’agricoltura pro capite con un valore pari a 0.05 tonnellate di CO2 equivalente per abitante, mentre la Sardegna con quello più alto pari a Sardegna 1.38.
Un Paese vulnerabile
Nell’ambito della vulnerabilità la Sardegna è la regione con il numero di minore per 1000 chilometri quadrati di eventi meteoclimatici estremi mentre il Friuli Venezia Giulia quella con il numero maggiore: 27 per 1000 chilometri quadrati. La Basilicata è invece la Regione in cui la percentuale di popolazione esposta al rischio alluvione è la più bassa, si parla dell’1,1%. Il dato maggiore riguarda l’Emilia Romagna con una percentuale del 61,1% contro una media italiana dell’11,5%.