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L’aumento di Co2 e di metano minaccia il Mediterraneo

La crescita di emissioni di anidride carbonica e metano mette sempre più a rischio l’area del Mediterraneo. A evidenziare il fatto è il report dell’Osservatorio Climatico dell’Enea “Madonie Piano Battaglia” che ogni settimana, a partire dal 2005, effettua una serie di rilievi e misurazioni sulla concentrazione dei due gas CO2 e CH4. «I dati, che dimostrano la minaccia per il Mediterraneo – sottolineano gli esperti dell’Enea – , sono sovrapponibili a quelli rilevati dall’Osservatorio di Lampedusa». A descrivere questa situazione, con un trend in continua crescita da 19 anni a questa parte, ci sono i grafici che evidenziano la concentrazione di anidride carbonica e metano rilevata a Piano Battaglia.

«La concentrazione atmosferica di CO2 a Madonie-Piano Battaglia è aumentata dal 2005 con un tasso di crescita di 2.16 ppm/anno a causa delle emissioni antropiche” – sottolinea Francesco Monteleone del Laboratorio di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima-. Inoltre si osserva una forte crescita anche per la concentrazione atmosferica di metano, e lo stesso trend si sta registrando, con una crescita accelerata negli ultimi 15 anni, anche su scala globale».

L’osservatorio climatico dell’Enea viene considerato un sito d’eccellenza per il monitoraggio e lo studio dei meccanismi legati al cambiamento climatico su scala regionale e globale. Tutto merito, sottolineano dall’agenzia di ricerca, dell’alta quota, della posizione geografica oltre che per l’assenza di contaminazioni locali e «dell’accuratezza delle misure».

L’intero sistema è formato da una stazione meteo che ha lo scopo di «misurare i principali parametri meteorologici e da una cabina prefabbricata all’interno della quale è presente un sistema di prelievo di campioni di aria in flasks per la successiva determinazione, nei laboratori di Lampedusa, della concentrazione di alcuni gas-serra (CO2 e CH4) secondo standard internazionali». Il report, «pur riportando in forma grafica i dati delle misure settimanali di anidride carbonica e metano a partire dal 2005 – rimarcano all’agenzia di ricerca -, analizza i dati delle osservazioni meteorologiche in forma grafica e tabellare dal 1° luglio 2016 al 31 dicembre 2022».

All’avanguardia anche la strumentazione: tra tutti spicca la stazione meteorologica e un sistema di campionamento dell’aria per determinare la concentrazione di CO2, metano e monossido di carbonio. I campioni, una volta catalogati vengono spediti e analizzati dall’Osservatorio Climatico di Lampedusa. Successivamente i dati vengono inseriti nella rete mondiale del Wmo a disposizione delle amministrazioni locali «per pianificare le azioni volte a una gestione sostenibile del territorio e a sensibilizzare la popolazione».

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